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Ravenna 2019: illustrato con il presidente Errani a Bologna il dossier con cui la città si candida a “Capitale Europea della Cultura”

foto-ravenna-2019Un centinaio di progetti, diviso in 18 tematiche, esito di 400 idee uscite da un’open call e da 28 gruppi di lavoro seguendo 5 tracce iniziali; 25 eventi principali, 3 province coinvolte, 80 pagine fitte di risposte e proposte, resoconti e rendiconti: sono le cifre, alcune, del dossier con cui Ravenna si candida a “Capitale Europea della Cultura per il 2019”, sostenuta dalle altre città romagnole e dalla Regione Emilia-Romagna.

Un documento consegnato giovedì scorso Roma e presentato oggi a Bologna, dal presidente della Regione Vasco Errani e dall’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti, con il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, il coordinatore di Ravenna2019 Alberto Cassani e il responsabile del progetto Nadia Carboni. Presenti anche amministratori dei comuni romagnoli che appoggiano la candidatura.

“Siamo assolutamente fiduciosi sull’esito di questo importante, strategico passo – ha commentato il presidente Errani -, sia per quanto proposto che per il modo in cui è stato costruito il dossier, grazie a un impegno e a una partecipazione andati ben oltre le visioni localistiche. E questo è già un primo successo. Credo – ha aggiunto il presidente – che questo lavoro sia tanto più prezioso perché basato su un’idea di identità: molti si sarebbero aspettati che Ravenna investisse sul suo straordinario passato, invece ha scelto di puntare anche sull’idea innovativa di uno sviluppo per il futuro. Questo è il più importante messaggio culturale”.

L’assessore Mezzetti, dal canto suo, ha ribadito come l’esito su cui poggia questo lavoro di candidatura vada “al di là del valore culturale intrinseco dei progetti, rafforzando il ragionamento per cui l’economia della creatività possa essere elemento di rilancio per l’intero sistema produttivo, italiano e regionale. Per noi, questa di Ravenna è una sfida che ha un obiettivo più ampio, e che comunque ha già raggiunto dei preziosi risultati”.

“Arriviamo all’appuntamento della consegna del dossier di candidatura, avendo costruito, rispetto alle nostre concorrenti – commenta Cassani – uno dei percorsi più lunghi e partecipati, forti del sostegno della Regione e di tutte le principali città della Romagna”.

Il budget operativo raggiunge i 45 milioni di euro: l’80% finanziato da Stato, Regione, città sostenitrici e privati, il resto a carico del Comune, mentre l’esperienza delle città già insignite del titolo dimostra che per ogni euro investito ne tornano indietro mediamente cinque.

I progetti: arte, musica, fotografia, ecologia, agricoltura, storia

Cosa c’è nel fascicolo consegnato oggi alla stampa, e disponibile da mercoledì 25 sul sito www.ravenna2019.eu? Non è un libro dei sogni, per fare colpo sulla commissione internazionale che dovrà scegliere fra le città candidate: è un libro di cose concrete, alcune realizzate nel lavoro preparatorio durato due anni, con migliaia di cittadini coinvolti e ore di volontariato, le altre realizzabili nel prossimo futuro: «da realizzare in ogni caso, indipendentemente dall’esito della candidatura» c’è scritto chiaramente nelle pagine finali, perché appunto Ravenna intende tradurre in pratica molti dei progetti, con particolare riferimento a quelli riguardanti « la pianificazione urbanistica e la programmazione artistica delle principali istituzioni culturali».

Fra i 25 eventi principali, selezionati per la dimensione europea, il coinvolgimento dei cittadini e la sinergia fra le città romagnole, oltre ai già noti progetti su Dante Alighieri, spicca il “Festival della cultura adriatica”, progetto multiculturale e multidisciplinare che unirà le due rive del mare (Italia, Croazia, Bosnia e Herzegovina e Albania) nell’ambito del più ampio “Adriatico Coast to Coast”.

Guardano a Est anche i “Concerti dell’amicizia” che Riccardo Muti e il Ravenna Festival porteranno in giro per l’Europa dal 2014 al 2019, sulle strade dell’Oriente: l’orchestra giovanile Cherubini sarà infatti a Sarajevo, Istanbul, Atene, Belgrado, Tirana e in Bulgaria, Paese che condividerà con l’Italia l’anno della Capitale culturale, e con cui Ravenna ha già sottoscritto patti di collaborazione e cooperazione.

Invece punta anche al Nord il progetto “Erano Ariani”, con pacchetti turistici rivolti agli operatori di Spira (Germania) e Uppsala (Svezia) oltre che Veliko Tarnovo (Bulgaria), che nel più ampio tema “Eresia e ortodossia” cerca le «tracce barbare del continente», seguendo le gesta del vescovo ariano Wulfila, che nel IV secolo a Ravenna tradusse in goto tutta la Bibbia greco-ebraica.

Non dimenticano la Storia, d’Italia e d’Europa, nemmeno “I sentieri della libertà”, una camminata dal centro cittadino al Capanno Garibaldi e all’Isola degli Spinaroni, ovvero i luoghi dove il Risorgimento e la Resistenza si sono idealmente ricongiunti nel percorso di costruzione della democrazia italiana ed europea. Si ispira alla storia dell’arte, e alla presenza in Romagna di grandi personalità che nei secoli sono transitati e vissuti nel territorio, l’irripetibile mostra “Artisti europei in Emilia-Romagna”, da Dürer ai fiamminghi, da Calvaert a Klimt (Forlì, Ravenna e Rimini).

Fra le cose originali e innovative di sicuro va annoverato anche il primo “Premio del traduttore europeo”, che nascerà appunto a Ravenna con un bando per scrittori europei emergenti, da selezionare per la qualità della traduzione e dell’opera stessa: in palio, oltre a una somma in denaro, e alla diffusione della traduzione e dell’opera tradotta, in una collana creata ad hoc, «la possibilità di una residenza artistica per l’anno successivo, dando così un respiro biennale al percorso».

Senza precedenti anche “Il mosaico solare”, una gigantesca opera che sposa l’arte all’ecologia: sarà infatti un mosaico visibile dal satellite e tramite Google maps fatto con migliaia di pannelli fotovoltaici di vari colori, «per sensibilizzare la comunità rispetto alle fonti di energia rinnovabile», il tutto in aree ex-industriali da riqualificare o riconvertire.

Non mancano poi progetti su tipicità locali e comparti economici: il ballo in tutte le declinazioni; la risorsa mare, con un banchetto lungo quanto la costa romagnola (da Casal Borsetti a Cattolica) per festeggiare l’estate 2019 e accogliere i turisti della Riviera; la risorsa cultura, con una borsa europea degli operatori culturali (a Forlì), e la risorsa agricoltura, con l’inedito “Festival internazionale dell’Agridesign” (Cesena).

Immagine, da sinistra: Nadia Carboni, Alberto Cassani, Vasco Errani e Fabrizio Matteucci

 

















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