sabato, 14 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeLetteraturaSessanta anni di reggianità nelle vignette di Antonio Pastorini, un libro per...





Sessanta anni di reggianità nelle vignette di Antonio Pastorini, un libro per sorridere su vicende politiche e personaggi

cover-pastoriniSessanta anni di vignette e strisce sulle vicende politiche, e non solo, reggiane viste con l’occhio di un architetto e artista impegnato per lunghi anni come amministratore. E’ il libro “60 Anni di Reggianità Disegnata” di Antonio Pastorini (406 pagine), pubblicato dalla Fondazione Camillo Prampolini, che viene presentato sabato 21 settembre, alle 17.00, nella Chiesa millenaria dei S.S. Vito e Modesto presso il Centro di Formazione Professionale “Alberto Simonini” (Via Merulo, 9 – Reggio Emilia).

Originario di Gattatico, 91 anni, Pastorini è stato, tra i vari incarichi, assessore all’Urbanistica di Reggio dal 1956 al 1968, assessore ai Lavori Pubblici della Provincia dal 1983 al 1985, presidente dell’Ordine degli Architetti reggiani dal 1984 al 1990, nonché a lungo impegnato nel Comprensorio della Bassa Reggiana. “La mia passione per la caricatura e per il disegno umoristico – racconta Pastorini – risale ai tempi della scuola media: i pochi libri che ancora conservo sono pieni, di volti caricaturali ai margini delle pagine. Soggetti privilegiati delle mie caricature erano ovviamente i professori, in particolare l’insegnante di chimica, il prof. Curli. Dopo la guerra nel 1949 ho pubblicato sull’Avanti un fumetto umoristico “Pifferino” dove narro le vicende satiriche a sfondo vagamente politico di un immaginario ragazzo di campagna; le didascalie, in rima, erano scritte dalla mia giovane moglie, fu il nostro primo introito”. A partire dagli anni ’50 la produzione di caricature si intensifica “Forse per combattere la noia delle interminabili sedute di Consiglio e di Giunta. I miei disegni non contengono nessun messaggio particolare e, credo, nessuna critica malevola; sono stati per me un modo per superare momenti grigi quando come oggi in politica e ghera poc da reder”.

Molte vignette di Pastorini sono state pubblicate su quotidiani locali, ad esempio negli anni 80 e 90 sulla Gazzetta di Reggio e nei primi anni del 2000 su Ultime Notizie; ha, inoltre disegnato “Mingone e la città modello” e ha curato l’illustrazione di alcune favole e filastrocche.

Il libro è un’ampia raccolta di vignette e strisce a partire dal 1956 fino al 2010, suddivise per argomenti: si parte da quelle durante il periodo come assessore e le prime riguardano l’interrogazione al sindaco di alcuni consiglieri comunali contro la decisione di sospendere la vendita di alcolici nel bar del consiglio. Si passa, quindi, alla via reggiana al socialismo, tangentopoli, Antonella (Spaggiari), per arrivare alla vicenda Bipop e ai giorni nostri. Tante le vignette dedicate a personaggi noti reggiani, non solo della vita politica.

“Pastorini si esprime con il talento di un maestro – sottolinea l’On. Giuseppe Amadei, presidente delal Fondazione Camillo Prampolini e della Fondazione Alberto Simonini – con l’anima di un artista ed il cuore di un fanciullo, sempre contro l’irrompere dei venti gelidi dell’intolleranza e dell’ingiustizia. Pastorini è un apprezzato scultore che ha monumentali sculture in più di una piazza della nostra provincia; un incisore all’acquaforte e xilografia ed un artista che con le sue matite sa dare volto, espressione et atmosfera ai suoi protagonisti; un architetto di chiara fama, esperto in pianificazione territoriale; un libero professionista che ha elaborato progetti innovativi e ricoperto importanti incarichi. I personaggi ritratti da Pastorini assomigliano moltissimo a quelli veri: parlano, si muovano da soli e non li ferma nessuno, vivono di vita propria, sono come le correnti del Po con ritmi a volte visibili, a volte sotterranei, con linguaggi a volte facilmente comprensibili, a volte volutamente sottintesi. Gli artisti più significativi sono quelli che ci aiutano a vedere le cose nascoste, in modo ironico, divertente e libero. Questo libro è uno scrigno da cui trarre cose antiche e cose nuove ; un sottile gioco di pungente ironia e di soffusa ambiguità che svelano il senso complesso ed articolato dell’esistenza: sono vignette dai titoli sferzanti e didascalie scherzose, sono colloqui e discussioni di deputati e senatori, di assessori e sindaci, di consiglieri comunali e cittadini, di uomini e donne, di giovani e vecchi. E’ un album gioioso che offre un’immagine di diversità e di novità, di vita e di studio, di ricordi e – alla fine – anche di speranza: ci insegna a vivere e ci mette in cammino per aprirci al futuro”.

L’amico Nando Odescalchi sottolinea che Pastorini è “Un artista a tutto tondo, di taglio rinascimentale: urbanista, architetto, scultore, incisore, ritrattista”. Della sua frequentazione con la politica “Pastorini afferma Odescalchi – ci ha lasciato la memoria non attraverso una noiosa biografia ma con la leggera matita di vignette in cui la mano felice dimostra di saper cogliere i tratti salienti di fatti e personaggi di un’epoca vicina nel tempo ma lontana nel costume civile e politico. Un tempo nel quale Balanzone e Mingone, con tutti i loro eredi caricaturali e carnevaleschi potevano ancora rappresentare l’ironia e la satira della tradizione emiliana non ancora fagocitata dalla globalizzazione”.

Anche il luogo scelto per presentare il volume di vignette merita certamente alcune parole. L’ex Oratorio di S. Vito e Modesto “in Scanzano” è di proprietà della “Fondazione centro formazione professionale Alberto Simonini” e si sta valutando un intervento di ristrutturazione. Tracce se ne trovano già in un documento del 988, conservato nell’Archivio della Cattedrale di Reggio, dal quale si evince che esistevano già nella seconda metà del X secolo benefici di pertinenza di una chiesa di San Vito. L’edificio è orientato liturgicamente (abside rivolta a levante) e conserva ancora nella zona absidale e lungo il fianco meridionale le strutture della cappella medievale; in particolare l’abside reca ancora due monofore ad arco a tutto sesto con strombatura ed un cornicione sommitale ad archetti pensili in cotto. L’interno, costituito da un’unica navata, presenta ancora strutture medievali nella zona presbiteriale ed absidale.

Sabato pomeriggio, a conclusione della presentazione, bouffet a cura della Cooperativa Sociale Calicanto che da due anni svolge la propria attività all’interno della Fondazione Simonini.

 

















Ultime notizie