Grande soddisfazione per l’eliminazione dell’Imu su terreni agricoli e fabbricati rurali: la esprime il presidente provinciale della Cia, Cristiano Fini, subito dopo l’annuncio dell’approvazione del provvedimento da parte del Consiglio dei Ministri. “Questo è ciò che la Cia chiedeva da più di un anno – afferma Fini – e finalmente, a prescindere dalle contrastate vicende politiche delle ultime settimane, si è deciso di ascoltare le giuste richieste che venivano dal mondo dell’agricoltura per una tassazione equa e non vessatoria gravante sugli ‘strumenti’ che gli agricoltori italiani utilizzano ogni giorno per il loro lavoro”. Il presidente della Confederazione ricorda inoltre come “il settore primario abbia già dimostrato nell’ultimo anno di saper innescare occupazione, in controtendenza rispetto all’andamento generale. Questo vale soprattutto per le piccole e medie imprese, ossatura del sistema Italia, dove ‘nasce’ il 60% dei nuovi impieghi. Agevolare le imprese sotto il profilo dei costi – spiega ancora Fini – innesca nuova occupazione. Per questo l’eliminazione dell’Imu su terreni e fabbricati rurali libera risorse importanti che le imprese agricole possono utilizzare per investire, prima di tutto sul lavoro. La battaglia condotta dalla Cia di Modena contro l’Imu in agricoltura, che per taluni imprenditori comportava un aumento del carico fiscale superiore al 500% rispetto al passato, era iniziata già dal febbraio 2012 con affollate assemblee svolte sul territorio provinciale e numerosi incontri con i rappresentanti degli enti locali”. L’azione di contrasto era poi proseguita presso tutte le sedi istituzionali nei mesi successivi, spiega l’associazione agricola, ottenendo una riduzione della pretesa impositiva, in particolare nei confronti dei fabbricati rurali strumentali, fino alla recente decisione del Governo. “Dopo la cancellazione dell’Imu – osserva ancora Fini – viene ora annunciata l’istituzione della Service Tax, ma su questa nuova tassa in vigore dal prossimo anno, avremo modo di pronunciarci non appena verranno definite le modalità applicative. Dal confronto necessario il settore –conclude il presidente Cia – ci si attende una linea coerente di valutazione delle proprie possibilità impositive, per non ripercorrere quanto accaduto con l’Imu, tema oggi finalmente risolto, e con l’Ici che è stata fonte di forte sperequazione per la tassazione dei terreni agricoli”.
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