“Come Partito Democratico lo abbiamo sostenuto sin dalla scorsa legislatura: l’IMU per fabbricati e terreni rurali è ingiusta e insostenibile. Ingiusta, perché nell’imporla non si è tenuto conto della loro stessa funzione di fattori della produzione. Insostenibile, perché applicata al buio, senza conoscere la reale base imponibile. Per questo vogliamo esprimere soddisfazione per l’abolizione per l’anno 2013 di tale tassa”. Ad affermarlo è la senatrice Pd Leana Pignedoli, vice presidente commissione agricoltura di Palazzo Madama.
“Voglio ricordare che già dal dicembre 2011 il Pd aveva avviato la sua battaglia di equità, tesa ad impedire che le aziende agricole italiane fossero colpite da un’ IMU rigida ed indeterminata, e dunque iniqua, come concepita dal Decreto Salva Italia. Nel dettaglio, avevamo richiesto una sospensione dei pagamenti (praticamente quello che accade oggi con l’abolizione per l’anno 2013) fino al completamento degli accatastamenti, ottenendo l’applicazione della clausola di salvaguardia”.
“Inoltre – prosegue Pignedoli- in commissione Finanze a Palazzo Madama il PD ha chiesto fosse avviato un approfondimento in merito all’intero carico di tassazione patrimoniale nel settore agricolo. Tale studio ha dimostrato che anche in questo comparto l’equità passa per la riforma del catasto e per un chiarimento definito di cosa si intenda per beni strumentali in tutti i settori economici”.
“Per questo ritengo fondamentale si avvii ora un lavoro di squadra – conclude Pignedoli – per trovare criteri e soluzioni utili a risolvere il problema nel lungo periodo e non solo nell’immediato”.