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Causa terremoto la cooperativa Agriverde ha perso la sede, ma non si è mai fermata

sede-agriverdeLa sua sede si trovava esattamente nell’epicentro della scossa del 29 maggio 2012. Dopo essere stato dichiarato inagibile, l’edificio è stato abbattuto. Ha dovuto delocalizzare materiali e utensili e spostare gli uffici nei container, ma in questi mesi la cooperativa Agriverde di Medolla non ha mai cessato la propria attività. Nata nel 1985 e aderente a Confcooperative Modena, Agriverde è specializzata nella progettazione e realizzazione di giardini “chiavi in mano”, completi cioè di impianti di irrigazione automatici, camminamenti, percorsi, arredi da esterno, pergole a gazebo. «Nel nostro piccolo, abbiamo supportato le aziende della zona nella ripresa post terremoto, curando la manutenzione del loro verde», afferma il presidente di Agriverde, Giorgio Ganzerli. Undici soci, un fatturato medio annuo intorno al milione di euro, dal 1999 la cooperativa progetta e realizza anche piscine; distribuisce in esclusiva per Modena e provincia le piscine Castiglione, l’azienda italiana leader del settore. «Il nostro punto di forza consiste nella capacità di integrare la piscina nel giardino del cliente – spiega Ganzeli – In questo modo forniamo un servizio completo che comprende anche l’assistenza per la gestione sia dell’acqua che del verde». Agriverde commercializza ogni anno una decina di piscine tradizionali, principalmente nella provincia di Modena. Da sei anni la cooperativa medollese realizza anche biopiscine, o laghetti balneabili, bacini ornamentali d’acqua dolce privi di prodotti chimici e che usano sistemi naturali – principalmente piante – per filtrare l’acqua. Queste piscine, molto popolari nel Nord Europa, stanno cominciando a diffondersi anche in Italia. Agriverde ne realizza sette-otto l’anno. «La biopiscina è uno strumento molto innovativo, un prodotto di nicchia per persone che amano circondare di elementi naturali i loro ambienti e stili di vita. L’ultima biopiscina – informa Ganzeli – l’abbiamo realizzata a Monteveglio (Bologna) presso l’agriturismo gestito dalla cooperativa La Corte d’Aibo, che produce vino secondo i dettami dell’agricoltura biologica. Perfettamente inserito nel paesaggio circostante, disseminato di vigneti, il biolago è molto apprezzato dai clienti, soprattutto stranieri che, – conclude il presidente della cooperativa Agriverde – scelgono i colli bolognesi come meta per le loro vacanze a contatto con la natura».

















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