Escludere i cittadini della Bassa dai benefici fiscali per le ristrutturazioni antisismiche è quanto di più illogico e paradossale possa essere concepito dal legislatore. Ancora più sorprendente, soprattutto per le argomentazioni addotte, è leggere la tesi di chi sostiene che la classificazione in zona 3 comporterebbe addirittura maggiori benefici per i minori oneri e vincoli burocratici a carico dei cittadini.
E’ una tesi che si scontra con il buon senso e le aspettative di coloro che vorrebbero una maggiore tutela. La classificazione in zona 3 non solo preclude l’accesso alle agevolazioni fiscali, ma sarebbe propedeutica a non escludere quei territori, sostanzialmente non considerati ad elevato rischio sismico, da ricerche e operazioni nel sottosuolo.
Alla ripresa dei lavori in Consiglio provinciale chiederò che la Provincia si attivi, di concerto con la Regione, presso Governo e Parlamento perché la Bassa modenese devastata dal terremoto del 2012 sia classificata in zona 2 e possa beneficiare delle detrazioni previste dalla legge per garantire sicurezza ai cittadini, senza l’incubo di future perforazioni e ricerche nel sottosuolo.
(Dante Mazzi, capogruppo PdL in Consiglio provinciale di Modena)