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DL FARE, Dell’Orco (M5S): No ad un provvedimento di danni al patrimonio e alla credibilità del Paese

DallOrco_M5S“Danni al patrimonio e alla credibilit à del Paese. E’ questo in sintesi il decreto del fare”. Lo dichiara Michele Dell’Orco, deputato emiliano M5S della Commissione Trasporti, a proposito del decreto approvato oggi alla Camera. “Per quanto riguarda ad esempio le infrastrutture- sostiene il deputato- si è persa l’occasione di rivoluzionare le priorità nell’uso dei fondi pubblici. La maggioranza ha stabilito che preferisce utilizzare le scarse risorse economiche per nuove colate di cemento piuttosto che in misure destinate a favorire una mobilità maggiormente sostenibile. Infatti- spiega- l’ordine del giorno, da me depositato, che riproduceva il testo dell’emendamento non discusso, causa fiducia, per spostare i fondi della bretella autostradale di Campogalliano-Sassuolo su opere ferroviarie e stradali già presenti nella stessa zona, è stato respinto non solo causa del voto contrario di PD e PDL ma con la complicità anche di SEL, che si è astenuta; l’Emilia Romagna ha perso così 235 milioni a favore di ferrovie emiliane e manutenzione di strade già esistenti e l’Italia intera ha perso la possibilit à di porre al Governo questo principio nell’uso dei fondi pubblici”.

“Danni a patrimonio e credibilità del Paese sono anche quelli che inferti dai soliti aiuti alla casta- asserisce ancora il pentastellato- si è introdotta, ad esempio, la norma salva poltrone per l’eliminazione dell’incompatibilità dei sindaci con incarichi di Governo. La cosa scandalosa è che il provvedimento, che ha nomi e cognomi, con incredibile sfacciataggine, è stato fatto passare come una misura di contenimento della spesa pubblica. Vorrei che qualcuno del Governo avesse il coraggio di fare un bilancio e di dire quanto abbiamo risparmiato veramente con questa operazione e quanto invece abbiamo perso in credibilità istituzionale! Per non parlare poi –aggiunge il cittadino deputato – dell’eliminazione del tetto massimo degli stipendi dei manager di società non quotate che svolgono servizi di interesse generale anche di rilevanza economica, come Poste, Anas o Ferrovie della Stato e che il Governo vuole far passare come l’introduzione di un principio meritocratico alla determinazione degli stipendi”.

“Ma i cittadini -conclude Dell’Orco- non sono sciocchi, la gente parla, legge, si informa e la verità verr à a galla. Se quanto di meglio si è riusciti a fare con questo provvedimento è un breve rinvio dell’aumento dell’IVA, allora, povera Italia in mano a questa classe dirigente! Non è con provvedimenti di incertezze e continui rinvii che il Governo può pensare di recuperare la fiducia dei mercati e riattivare l’economia”.

 

















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