giovedì, 28 Marzo 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeLavoro2 mila modenesi sabato 22 giugno alla manifestazione Cgil, Cisl e Uil...




2 mila modenesi sabato 22 giugno alla manifestazione Cgil, Cisl e Uil di Roma

cgil_cisl_uilCi saranno almeno 2 mila lavoratori e pensionati modenesi alla manifestazione nazionale organizzata da Cgil-Cisl-Uil per dopodomani – sabato 22 giugno – a Roma. L’iniziativa s’intitola “Lavoro è democrazia” e si terrà in piazza S. Giovanni, dove parleranno i leader nazionali di Cgil-Cisl-Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Il corteo della delegazione dell’Emilia-Romagna sarà aperto dallo striscione “Più forti del terremoto. Noi non molliamo. Voi non mollateci”. «Riprendiamo un’azione comune mettendo al centro il lavoro e le emergenze sociali del Paese – spiegano i segretari provinciali di Cgil-Cisl-Uil, Tania Scacchetti, William Ballotta e Luigi Tollari – Crediamo che per sostenere l’economia siano necessari investimenti, redistribuzione del reddito, riduzione carico fiscale su lavoratori, pensionati e imprese che assumono, rinnovo dei contratti nazionali di lavoro sia pubblici che privati. Si tratta delle richieste contenute nella piattaforma unitaria messa a punto dagli esecutivi unitari di Cgil-Cisl-Uil lo scorso 30 aprile». I sindacati indicano alcuni provvedimenti urgenti e indispensabili per aprire una nuova fase: il rifinanziamento della cig in deroga; il completamento dell’effettiva salvaguardia degli “esodati”; politiche anticicliche prevedendo, ad esempio, la possibilità per i Comuni che hanno risorse di fare investimenti e di avviare i cantieri già deliberati, superando i vincoli previsti dal patto di stabilità; ammodernare e semplificare la pubblica amministrazione non attraverso tagli lineari, ma con la riorganizzazione e l’efficacia del suo funzionamento, con il contenimento della legislazione concorrente; inoltre, misure di contrasto alla povertà e rifinanziamento dei fondi per la non autosufficienza. «Per sostenere la crescita – continuano Cgil-Cisl-Uil – è fondamentale investire nella scuola pubblica, nell’università, nel welfare, nella ricerca pubblica e privata e nell’innovazione; ridurre i costi della politica,semplificando l’assetto istituzionale e amministrativo del Paese e tagliando con decisione gli sprechi e i privilegi che non sono compatibili con l’efficienza e la buona amministrazione; definire una politica industriale che rilanci le produzioni, valorizzando le imprese che investono in innovazione e ricerca e che salvaguardano l’occupazione e le competenze».
















Ultime notizie