Ogni euro impiegato per la gestione della Fondazione, ne ha moltiplicati oltre 44 a favore del territorio. Risultato: in appena un anno – nonostante la crisi – Democenter ha già realizzato circa la metà degli obiettivi che si era posta nel piano triennale apportando il 47% delle risorse complessive previste alle imprese e il 49% alle start up. In tutto, compresa anche l’Università, oltre 15 milioni di euro. Sono questi, in estrema sintesi, i risultati del bilancio delle attività 2012 che Democenter ha presentato alla città.
Risultati che testimoniano come la trasformazione in Fondazione e il cambio di passo che l’ha accompagnata stiano dando frutti importanti.
“In questo primo anno – commenta il presidente della Fondazione Democenter Erio Luigi Munari – l’impegno delle istituzioni per permetterci di aiutare le imprese è stato fondamentale”.
“Se guardiamo ai numeri – aggiunge il vice presidente Andrea Landi – circa metà dei progetti programmati per il triennio è già stata realizzata nel primo anno. Da questo si capisce come la Fondazione si sia dimostrata in grado di interpretare al meglio il ruolo per cui è stata creata”.
Il coinvolgimento delle imprese
La scelta fondamentale della Fondazione è la centralità delle imprese e la promozione della innovazione. Per rendere l’innovazione a misura di Pmi il primo passo è la sensibilizzazione: nel 2012 Democenter tra fiere, seminari e convegni ha contattato ben 894 imprese. A queste si aggiungono le 123 con cui ha realizzato progetti di trasferimento tecnologico, le 74 start up accompagnate al mercato, le 97 coinvolte in corsi e master. In tutto 1.188 aziende, pari al 59% di tutte quelle che il Piano triennale indicava come obiettivo nel triennio 2012/14.
Il rapporto con l’Università
La Fondazione ha messo a disposizione delle imprese le competenze dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Oggi la Fondazione ha rapporti stabili con i Centri di ricerca interdipartimentale Intermech, Softech e Medicina rigenerativa e Cellule staminali, che corrispondono alle tre aree di specializzazione su cui la Fondazione gioca ormai un ruolo regionale, ovvero Meccanica avanzata e motoristica, ICT e design-creatività, Biomedicale e protesica.
Reti e radicamento: tra globale e locale
Durante quest’anno Democenter ha rafforzato anche la propria presenza in network nazionali – ad esempio con il bando Cluster – e internazionali. Sono stati gestiti ben sette progetti europei ed è stata avviata una riflessione per creare una struttura integrata tra Università e Fondazione per rafforzare la capacità di intercettare Fondi europei destinati alla ricerca.
Tutto ciò è stato messo a disposizione delle imprese grazie al radicamento territoriale intrapreso dalla Fondazione. A Mirandola ha realizzato una propria sede distaccata che servirà anche per avere accesso a servizi e competenze del Tecnopolo di Modena; la sede di Spilamberto ospita l’incubatore per start up Knowbel; a Carpi è presente con un’attività riguardante il Fashion System.
I risultati complessivi
In questo modo la Fondazione, durante l’esercizio 2012, è riuscita a intercettare per il territorio modenese 15,473 milioni di euro. La quota più consistente è andata alle imprese, che hanno ricevuto 11,655 milioni, soprattutto sotto forma di finanziamenti per progetti di ricerca e innovazione. All’Università, per finalità analoghe, sono state acquisite commesse per 2,086 milioni di euro, mentre i restanti 1,732 milioni sono andati a sostenere le start up.
Un risultato ottenuto grazie a una crescente efficacia ed efficienza della Fondazione: se nel triennio precedente ogni euro di risorse pubbliche ricevute, Democenter ne indirizzava sul territorio 20, nel primo anno di attività del nuovo piano la ricaduta per imprese, start up e Università è salita a 44,2 euro per ogni euro ricevuto.
Un bilancio di esercizio sano e in utile
La Fondazione Democenter ha sviluppato le attività che qui abbiamo brevemente tratteggiato chiudendo il proprio primo esercizio con un utile di 8.910 euro. Il bilancio si presenta sano e ben patrimonializzato: il patrimonio netto ammonta ad euro 962501 e la liquidità è pari ad euro 1.709.319.
Il conto economico presenta un valore della produzione pari ad euro 1.549.671, al quale hanno concorso le quattro aree di attività della Fondazione con i seguenti valori: