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Ospedale di Carpi. Inaugurato il nuovo comparto operatorio

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Un giorno importante per Carpi e per l’intera sanità dell’area Nord della provincia di Modena che può contare su un Ospedale non soltanto tornato alla normalità, ma migliorato dal punto di vista strutturale, tecnologico e della qualità delle cure. A un anno dal terremoto, oggi 31 maggio, è stato inaugurato il nuovo comparto operatorio del Ramazzini di Carpi, una struttura innovativa che garantisce il massimo livello assistenziale ai pazienti e i migliori strumenti diagnostici e terapeutici agli operatori.

Le quattro sale operatorie, completamente nuove, si aggiungono alla dotazione del preesistente comparto dell’ospedale (sei sale), a sua volta ristrutturato e completamente rinnovato dopo il sisma di un anno fa. Il Ramazzini può quindi contare, ad oggi, su dieci sale operatorie. Un esempio concreto di come si possa parlare di una struttura non solo recuperata, ma restituita ai cittadini con caratteristiche decisamente migliorate.

La nuova struttura, ricavata in locali già esistenti, si sviluppa su una superficie di circa 900 metri quadrati. Tre delle nuove sale hanno una superficie utile di 39 metri quadrati; l’ultima è di dimensioni maggiori, circa 45 metri quadri, e sarà dedicata in modo particolare agli interventi di ortopedia.

La costruzione del nuovo comparto è stata possibile grazie a un investimento complessivo di circa 3 milioni e 100mila euro, dei quali 2 milioni e 100mila per interventi sul patrimonio immobiliare e 1 milione in tecnologie sanitarie. Parte determinante delle risorse necessarie per la realizzazione dell’intervento è stata messa a disposizione anche in questo caso dalla Fondazione CR di Carpi che ha elargito 400mila euro per acquisire l’intera dotazione tecnologica delle 4 nuove sale operatorie. Prosegue così l’impegno della Fondazione a sostegno della sanità pubblica del distretto carpigiano che, nel 2012, oltre alla donazione di 900mila euro per l’adeguamento del Pronto Soccorso, ha proceduto a una prima tranche di donazioni per un importo complessivo di 218mila euro destinata a vari reparti del Ramazzini. Nei primi mesi del 2013, inoltre, ha deliberato una seconda tranche di 708mila euro a favore di altri reparti. Quindi, complessivamente, tra il 2012 e l’inizio 2013, la Fondazione a favore del Ramazzini ha già stanziato 2 milioni e 226 mila euro.

Alla cerimonia, tenutasi oggi pomeriggio, sono intervenuti il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, l’assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti; il presidente della Provincia Emilio Sabattini; il sindaco di Carpi Enrico Campedelli; il presidente della Fondazione CR Carpi Gian Fedele Ferrari, il direttore generale dell’Azienda USL di Modena Mariella Martini e il direttore dell’Ospedale Teresa Pesi. A dare la propria benedizione alle nuove sale operatorie il vescovo della Diocesi di Carpi, S.E. Mons. Francesco Cavina.

LA SCHEDA

Il nuovo comparto operatorio

La costruzione delle nuove sale operatorie si inserisce in un progetto che ha compreso anche la ristrutturazione del comparto operatorio esistente, dal quale sono state ricavate 2 sale per chirurgia maggiore e 4 sale poli-specialistiche per procedure di day surgery ed endoscopia diagnostica e operativa, oltre al rinnovo delle tecnologie della Rianimazione.

Il nuovo comparto operatorio è costituito da 5 aree funzionali, il cui cuore è rappresentato dal vero e proprio blocco operatorio (4 sale). Oltre ad esso, sono presenti 4 locali deposito; 3 locali di servizio per la refertazione, il riposo del personale e l’ufficio del coordinatore; un’area spogliatoi per il personale, comprensiva di quattro servizi igienici e, infine, un’area dedicata ai locali tecnici (come quello per i quadri elettrici). La struttura è stata ricavata dalla riconversione di spazi interni di edifici esistenti.

Per i nuovi blocchi le tecniche costruttive impiegate sono riconducibili alla filosofia della prefabbricazione che risponde a esigenze imprescindibili, in questo campo, quali flessibilità, adattabilità, ispezionabilità e igienicità degli ambienti e ha consentito una sensibile riduzione dei tempi di esecuzione dell’opera, garantendo al contempo elevati livelli di adattabilità a tutte le incognite di cantiere.

Sul piano tecnologico le 4 sale poli-specialistiche sono state predisposte per l’utilizzo delle più recenti tecnologie biomedicali (ad esempio laser chirurgici e sistemi di video-chirurgia). Ogni sala è stata dotata di un monitor per la video-comunicazione e di sistemi pensili per eliminare gli ingombri sul pavimento e si avvale di sistemi di illuminazione di ultima generazione. Di particolare rilievo il progetto di dotazione multimediale orientato a fornire ai chirurghi i più avanzati strumenti per la gestione dei contributi video-generati. Grazie a queste tecnologie il “Sistema Sala Operatoria” è in grado di interagire con la rete informatica di tutto l’ospedale e di condividere, direttamente su un display touch-screen, le informazioni relative al paziente ottenute da precedenti indagini come radiografie, TAC o esami laboratorio.

Tra i punti di forza del nuovo ‘blocco’ di sale operatorie c’è anche la Recovery room, direttamente collegata alla Rianimazione, a cui è stato destinato un open space attrezzato con cinque posti letto fornito di tutti gli strumenti idonei per seguire e monitorare costantemente la ripresa delle funzioni vitali e il recupero della coscienza dei pazienti operati.

DICHIARAZIONI

Vasco Errani, presidente della Regione Emilia-Romagna

“Il terremoto ci ha insegnato cose importanti. Prima di tutto abbiamo imparato che il primo motore è la solidarietà, senza la quale non avremmo raggiunto risultati così importanti. Proprio in virtù di questa solidarietà è stato possibile andare oltre gli interessi particolari ai quali sono stati anteposti in modo immediato quelli che per l’intera collettività erano centrali e prevalenti. Se questo spirito nel nostro Paese, non solo in situazioni di emergenza, riuscisse ad affermarsi sempre, riusciremmo a fare in poco tempo passi da gigante. In secondo luogo il terremoto ci ha insegnato a lavorare per obiettivi, evitando il rischio di essere travolti dall’emergenza. Ma dobbiamo anche guardare al futuro e prendere consapevolezza piena che l’ospedale è solo un pezzo dell’assistenza. Ancora più importante è il territorio e mettere al centro la persona affinchè sia assistita nel modo migliore e nel luogo più adatto. In questo senso ci attende una piccola rivoluzione culturale”.

Carlo Lusenti, assessore regionale alle Politiche per la salute Regione Emilia-Romagna

 “A parlare sono i fatti, ma non solo perché oggi inauguriamo un blocco completamente nuovo di sale operatorie che collocano all’avanguardia, a livello regionale, l’ospedale di Carpi. Dietro c’è un’intera comunità e la mentalità della quale è espressione. Proprio questa mentalità ci ha permesso di ottenere questo straordinario risultato e ci permetterà di guardare in modo positivo e costruttivo al futuro, perché oltre ad avere le migliori tecnologie dovremo anche imparare ad adottare modelli nuovi di organizzazione dell’assistenza sanitaria. Solo in questo modo saremo in grado di offrire il meglio ai cittadini”.

Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena

“Un intervento atteso da tempo e portato a termine in un contesto di grande complessità a causa del terremoto: è un segnale importante della volontà di consolidare la rete dei servizi sanitari della nostra provincia, un risultato reso possibile dal supporto della Fondazione CR di Carpi, sempre attenta alle esigenze della comunità locale”.   

Enrico Campedelli, sindaco di Carpi

“L’inaugurazione delle nuove sale operatorie dell’ospedale Ramazzini è un importante tassello nell’opera di rinascita post-sisma del nostro nosocomio cittadino. Un intervento molto atteso, che darà risposte sempre più qualificate alle sempre maggiori domande che vengono dalla comunità, non solo carpigiana, ma di tutta l’area Nord della provincia, della cui offerta sanitaria il Ramazzini è un caposaldo. Salutiamo dunque con piacere, come amministrazione comunale, questa realizzazione resa possibile dall’apporto fondamentale della Fondazione CR di Carpi”.

Gian Fedele Ferrari, presidente della Fondazione CR Carpi

“Da tempo la Fondazione CR Carpi si è posta la priorità di sostenere l’alto profilo sanitario del Ramazzini, dotandolo delle migliori tecnologie, in modo da consentire ai tanti eccellenti professionisti che vi operano di avvalersi di strutture e strumentazioni adeguate per volgere al meglio la loro delicata missione di tutela della salute dei cittadini del territorio. Dopo avere stanziato i 900 mila euro per permettere la ristrutturazione del Pronto soccorso, appena si è manifestata la necessità di provvedere al ripristino del comparto operatorio, danneggiato a seguito del sisma, abbiamo immediatamente stanziato ulteriori 400 mila euro, grazie ai quali non solo è stato possibile riattivare l’eccellenza del servizio chirurgico ma anche elevarne le funzioni con queste quattro nuove sale, dotate di tecnologie di ultima generazione e progettate per una piena polivalenza specialistica. Per la Fondazione CR Carpi è motivo di soddisfazione vederle così ben realizzate e in breve tempo. Ma l’azione della Fondazione nei confronti dell’ospedale non si è esaurita qui e ha rivolto ulteriori risorse, per quasi un milione di euro, anche per il potenziamento di 13 reparti. Nell’ultimo anno e mezzo quindi, la Fondazione ha stanziato a favore del nosocomio carpigiano ben oltre due milioni di euro.

Mariella Martini, direttore generale Azienda Usl di Modena

“L’Ospedale di Carpi ha riattivato tutte le funzioni presenti prima del sisma e il nuovo comparto operatorio rappresenta, grazie all’aumento significativo del numero di sale operatorie e alle sue innovative caratteristiche strutturali e tecnologiche, un tassello fondamentale nell’opera di ricostruzione e, nel contempo, la soluzione di una delle criticità più rilevanti di cui l’Ospedale di Carpi soffriva da tempo. Il Ramazzini è l’esempio concreto di come, nonostante si sia lavorato in un contesto di estrema urgenza determinato dal terremoto, l’obiettivo non è stato il semplice ripristino dell’esistente, ma il miglioramento delle strutture, delle tecnologie e della qualità dell’assistenza. Continueremo a lavorare in questa direzione e, per quanto riguarda il Ramazzini, nei prossimi mesi si proseguirà con i lavori per collegare le due aree operatorie e per  l’ampliamento del Pronto Soccorso. Un ringraziamento pubblico va rivolto a tutti gli operatori – sanitari, amministrativi e tecnici – che hanno, in ogni momento ed in condizioni particolarmente difficili, garantito assistenza di qualità e collaborato fattivamente al ritorno alla normalità, perché senza di loro i risultati che oggi festeggiamo non sarebbero stati possibili. Il contributo della Fondazione CR di Carpi per l’ospedale Ramazzini e, più in generale, per la sanità pubblica del distretto, è stato determinante per rinnovare le strutture e le tecnologie e dare ai cittadini l’opportunità di essere curati nelle migliori condizioni di sicurezza e comfort”. 
















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