COPROB (Cooperativa Produttori Bieticoli), leader italiano nel settore saccarifero con una quota di 284.000 tonnellate di zucchero, pari al 56% del totale nazionale, ha chiuso positivamente il bilancio 2012.
Il fatturato consolidato del Gruppo ha raggiunto i 342 milioni di euro facendo registrare un notevole incremento (+19% rispetto ai 288 milioni dell’anno precedente); in aumento anche il patrimonio netto (passato da 135 a 148 milioni) e l’utile (salito da 2,7 a 13,6 milioni di euro).
COPROB si conferma così una realtà molto solida grazie alla sempre migliore valorizzazione dello zucchero 100% italiano prodotto dai soci bieticoltori del Veneto e dell’Emilia Romagna e alla commercializzazione dei sottoprodotti della lavorazione delle barbabietole.
Nel 2012 oltre 4.000 produttori agricoli hanno conferito alla cooperativa 1.550.000 tonnellate di bietole ottenute su una superficie complessiva di 32.500 ettari, pari a oltre il 60% della coltivazione nazionale. La produzione di zucchero di COPROB in Italia ha superato nel 2012 le 200.000 tonnellate.
“La scorsa annata, nonostante l’andamento climatico decisamente sfavorevole a causa della siccità e la pesante crisi economica, ha visto la barbabietola confermarsi come la coltura più redditizia tra i seminativi – dichiara il presidente di COPROB, Claudio Gallerani – e l’Assemblea ha deliberato di corrispondere ai propri soci conferenti ristorni per un valore complessivo di 17,3 milioni di euro, di cui 8,4 milioni come erogazione diretta e 8,9 milioni indirizzati a sostenere la capitalizzazione della cooperativa attraverso l’aumento delle quote sociali. Il valore medio del ristorno per ogni tonnellata di bietola conferita dai Soci supera i 13 euro e, considerando una produzione di 48,2 tonnellate ad ettaro, si attesta sui 635 euro per ogni ettaro”.
“Questi risultati – prosegue Gallerani – dimostrano che la nostra cooperativa ha saputo aumentare ulteriormente l’efficienza produttiva così da salvaguardare la filiera bieticola italiana e garantire soddisfazione ai soci, in costante aumento negli ultimi anni, dai 3.500 del 2008 ai 5.456 del 2012”.
I soci hanno manifestato piena fiducia in COPROB, sottoscrivendo per oltre il 90% un contratto triennale cui è legato un ulteriore premio aggiuntivo al prezzo della barbabietola, pari a 2,50 €/ton. Questa coltivazione, infatti, oltre che un valore nella corretta pratica agronomica, rappresenta un’opportunità fondamentale per l’attività economica delle aziende agricole alle prese con le continue oscillazioni di prezzo delle altre colture.
“Con la novità del contratto triennale, introdotta nella campagna 2012 – afferma Gallerani – abbiamo offerto ai nostri soci uno strumento in più per programmare il futuro e valorizzare ulteriormente la bieticoltura. Sempre in quest’ottica, per aumentare la capacità degli stabilimenti, gestire al meglio il mercato attraverso una disponibilità continua di prodotto e ridurre i costi fissi, così da rafforzare la propria leadership, nel 2012 COPROB ha investito oltre 19 milioni di euro, portando a oltre 150 milioni di euro le risorse complessive investite negli ultimi cinque anni”.
“È necessario – prosegue il presidente Gallerani – che anche l’Esecutivo mantenga fede a tutti gli impegni assunti dai Governi precedenti, difendendo il settore saccarifero in Europa e preservando le quote nazionali di produzione dello zucchero fino al 2020. Occorre anche garantire le risorse necessarie per completare, dopo la prima parte erogata ad aprile, il pagamento delle misure attese dalle campagne saccarifere del 2009 e del 2010 e previste dai regolamenti comunitari: in tutto 51 milioni, di cui 21 destinati a COPROB. Solo così sarà possibile rimanere protagonisti nel settore, vincere le sfide del mercato internazionale e proseguire il nostro impegno all’innovazione”.
“Un ambito questo – conclude il presidente Gallerani – che vede COPROB proseguire nella realizzazione di due centrali di produzione di energia da fonti rinnovabili di origine agricola negli ex zuccherifici di Porto Viro (RO) e di Finale Emilia (MO), dopo che alla fine del 2012 sono entrati in esercizio tre impianti a biogas da 1 MWh (a Minerbio, Pontelongo e Finale Emilia) che valorizzano i sottoprodotti della lavorazione delle barbabietole”.