Nella giornata di oggi, mercoledì 29 maggio, nel chiostro dell’Ostello della Ghiara, è stato presentato il Documento Preliminare del Piano Energetico Provinciale (PEP). Il Piano Energetico Provinciale è finalizzato alla promozione del risparmio energetico e dell’uso razionale dell’energia, alla valorizzazione delle fonti rinnovabili, all’ordinato sviluppo degli impianti e delle reti di interesse provinciale.
L’Assessore alla Pianificazione ed all’Ambiente Mirko Tutino ha affermato: “Insieme alle nuove politiche per una diversa gestione dei rifiuti ed all’importante percorso avviato per un governo pubblico dell’acqua, il PEP rappresenta un ulteriore strumento che l’Assessorato all’Ambiente della Provincia ha attivato per dare sicurezza e sostenibilità allo sviluppo della nostra comunità provinciale. Il Documento Preliminare presentato oggi sarà aperto, nei prossimi mesi, alla consultazione dei vari portatori di interessi, dei cittadini e delle istituzioni. Saranno utilizzate la rete ed i social network per acquisire contributi e pareri da parte di chiunque voglia intervenire”.
La partecipazione in questo tema è importante, perché a fronte di un quadro sempre più ambizioso ed impegnativo di obiettivi e strategie per l’energia ed il clima definito a livello comunitario e di inconfutabili effetti globali dell’uso massivo dei combustibili fossili (sempre più rilevanti anche sotto il profilo economico, non solo ambientale e sociale), è nella dimensione locale, più prossima alle imprese ed alle famiglie, che occorre agire con strumenti che sappiano, sulla base delle caratteristiche e specificità dei contesti territoriali, attivare un insieme coordinato di interventi ed azioni per ridurre il consumo di energia, sviluppare le fonti rinnovabili e contenere le emissione di gas serra nella direzione delineata dai target comunitari.
Una significativa novità è quindi l’approccio integrato che il Piano si è dato. In passato sono stati redatti documenti (di livello provinciale o comunale) sul contenimento dei consumi negli edifici pubblici o sulla produzione di energie rinnovabili: il PEP si è posto un ulteriore obiettivo, quello di orientare l’intero sistema al raggiungimento degli obiettivi (da un modo diverso di pianificare i quartieri sino alla produzione di energia da biomassa, fotovoltaico o idroelettrico).
Un secondo elemento di novità del PEP è la presenza di un quadro aggiornato sui consumi civili ed industriali con i possibili margini di riduzione dei consumi e la scelta di corredare ad ogni forma di produzione di energia rinnovabile un’analisi del potenziale realistico. Inutile, per esempio, stimare un potenziale idroelettrico generabile solo facendo scomparire tutti i torrenti di montagna o valutare le biomasse disponibili nel nostro territorio come se si utilizzasse il terreno agricolo al solo scopo di produrre energia.
Il PEP si prefigge quindi di definire una strategia di medio-lungo termine per ridurre la dipendenza energetica del territorio provinciale dall’esterno (ora pari al 96% dell’energia utilizzata), favorendo la realizzazione di un sistema di generazione distribuita e contribuire, così, al perseguimento degli obiettivi comunitari, nazionali e regionali in materia di efficienza nell’uso dell’energia e di sviluppo delle fonti rinnovabili, di lotta ai cambiamenti climatici.
Il PEP considera quindi diverse possibili azioni, a partire dall’edilizia (che consuma poco meno del 40% dei consumi provinciali), dove occorre riqualificare un patrimonio abitativo che per la metà è stato costruito con scarsa attenzione alle prestazioni energetiche arrivando a risparmiare sino al 50%, ma dove occorre anche agire a monte, ripensando i piani urbanistici e quindi lo sviluppo delle città verso modelli di vita più sostenibili. Molto è possibile fare anche sprecando meno energia nel settore industriale (un altro 40% dei consumi) e liberando così risorse per rilanciare la competitività delle nostre imprese. Il Piano dimostra che è possibile ridurre i consumi del 20% al 2020 liberando così 100 milioni di euro che oggi famiglie e imprese spendono per pagare la bolletta energetica provinciale.
L’altro segmento del piano è quello dello sviluppo sostenibile delle fonti rinnovabili in un territorio che non riserva elevate potenzialità, come dimostrano gli studi condotti sul potenziale locale. Oggi le rinnovabili coprono poco meno del 5% del fabbisogno elettrico, nonostante un forte sviluppo del fotovoltaico (110 MW installati), ma possono arrivare, dal punto di vista della produzione elettrica, anche al 10% dei consumi al 2020 e oltre, puntando sulle biomasse e segnatamente sui reflui zootecnici che danno le maggiori potenzialità nel nostro territorio (circa 10 MW), anche in vista della possibilità di produrre biometano, e in generale sulle biomasse residuali entro logiche di filiera corta, evitando così di sottrarre suoli agricoli per colture dedicate (per produrre 1 MW occorrono 300 ha di mais). Il fotovoltaico resta la fonte rinnovabile con le maggiori potenzialità, che il Piano individua nello sfruttamento delle coperture esistenti, seguono eolico e idroelettrico che posso costituire una risorsa importante anche per la montagna a patto di salvaguardare le aree maggiormente sensibili e promuovere specie per l’idroelettrico lo sfruttamento dei salti esistenti e impianti di piccola taglia e meno invasivi.
Nelle specifico il Piano individua 5 linee strategiche e 44 azioni:
– Riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente e dei sistemi urbani e territoriali (10 azioni);
– Efficienza energetica del sistema produttivo, verso un’economia a basse emissioni (7 azioni);
– Mobilità sostenibile (9 azioni);
– Reti energetiche (smart grid in smart cities) (3 azioni);
– Sviluppo fonti energetiche rinnovabili (FER) e inserimento ambientale-paesaggistico e territoriale degli impianti (11 azioni);
– Diffusione delle conoscenze e della”cultura energetica”, ricerca e innovazione(4 azioni).
Il documento preliminare del Piano Energetico Provinciale e il materiale informativo ad esso legato è presente sul sito della Provincia di Reggio Emilia: http://www.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=701&IDSezione=5289
Inoltre è possibile contribuire attraverso la pagina facebook dell’Assessorato all’ambiente: https://www.facebook.com/assessorato.ambiente?ref=tn_tnmn
E sul profilo twitter ProvinciaAmbienteRE: https://twitter.com/AmbienteRE