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Tre giorni di convegno sulla Palinologia da oggi a Modena

Il Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia promuove un convegno dal titolo “La Palinologia del 2013: ponte tra paleoecologia ed ecologia per la comprensione dei cambiamenti globali indotti dall’impatto antropico nel Mediterraneo”, un appuntamento che porterà in città numerosi studiosi e giovani ricercatori, provenienti da università italiane e straniere per confrontarsi su tematiche di stringente attualità quali il riscaldamento globale, i cambiamenti ambientali e le trasformazioni passate e presenti del territorio ad opera dell’azione umana.

Il convegno, che inizia oggi e proseguirà fino a mercoledì 29 maggio 2013 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza (via San Geminiano, 3) a Modena, punterà l’attenzione innanzitutto sul paesaggio culturale e sulla diversità biologico-storico-sociale del bacino del Mediterraneo.

L’incontro, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, dall’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (RE) e dal progetto AGRESPE del GEOLAB – Università di Limoges (Francia), è stato proposto dal Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Ateneo emiliano col patrocinio della Società Botanica Italiana, affidandone l’organizzazione ai suoi gruppi di lavoro: per la Palinologia, coordinato dalla prof.ssa Anna Maria Mercuri dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, per l’Ecologia, coordinato dalla prof.ssa Michela Marignani dell’Università di Cagliari, e per la Paleobotanica, coordinato dalla prof.ssa Laura Sadori dell’Università “La Sapienza” di Roma.

E’ la prima volta che questi tre gruppi della Società Botanica Italiana si riuniscono attorno a temi comuni, quali le modifiche dell’ambiente naturale e l’impatto delle attività umane. Gli effetti del disturbo naturale o antropico includono incendi, esondazioni, sovra-pascolamento e sfruttamento delle risorse vegetali.

“Il polline nei sedimenti è tra gli strumenti più fini ed efficienti per comprendere le trasformazioni ambientali di flora e vegetazione avvenute negli ultimi 15mila anni. Per questo motivo, – afferma la prof.ssa Anna Maria Mercuri dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – nel titolo del convegno, lo studio del polline, di cui si occupa la Palinologia, si configura come un ponte: ponte tra passato e presente; ponte tra biologi, archeologi, geografi, storici e geologi; ponte tra mondo scientifico e mondo umanistico; ponte tra i problemi di conoscenza, conservazione e sviluppo eco-sostenibile che gli esperti di materie oggi artificiosamente separate affrontano a volte senza incontrarsi mai. Le discipline che, anche con notevole dettaglio, studiano questi fenomeni fanno spesso riferimento a scale temporali diverse, preoccupandosi via via di ciò che è avvenuto millenni fa, centinaia d’anni fa o l’altro ieri. Chi studia Palinologia ha una certa familiarità con scale temporali lunghe, e trova naturale collegare eventi anche molto lontani con gli effetti sul paesaggio che vediamo ogni giorno”.

I lavori saranno aperti alle ore 14.30 dal saluto del prof. Sergio Ferrari, Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita, seguito da quello del prof. Francesco Maria Raimondo, Presidente della Società Botanica Italiana, e del dott. Filippo Maria Gambari, Soprintendente per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna. Nel corso della tre giorni di studi si susseguiranno oltre 40 interventi, che vedranno tra l’altro relatori invitati a presentare i loro ultimi lavori e progetti europei finanziati su temi di paleoambiente, archaeobotanica ed ecologia vegetale. Tra i relatori vi saranno Leonor Peña-Chocarro, Vicedirettore della Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma-CSIC (Spagna), che illustrerà gli ultimi risultati del suo progetto ERC, dal titolo AGRIWESTMED, sulle origini e la diffusione dell’agricoltura nel Mediterraneo occidentale, e Kari Loe Hjelle, paleoecologa della Universitetsmuseet di Bergen (Norvegia), che parlerà del modello di stretta cooperazione tra botanici, ecologi e archeologi, una ricerca che trova grandi finanziamenti nel nord Europa e che è volta a comprendere lo sviluppo del paesaggio culturale attuale preservandone l’integrità per il futuro.

Nell’occasione della prima serata di convegno, il Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica ha organizzato, quale iniziativa collaterale che si svolgerà presso l’Orto Botanico (viale Caduti in Guerra, 127) lunedì 27 maggio, un buffet di beneficenza nel corso del quale saranno presentate una serie di mostre fotografiche e di disegni in parte curate dal Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica in collaborazione con l’Orto Botanico e l’Istituto d’Arte Venturi.

Oltre al patrocinio della Società Botanica Italiana, l’iniziativa ha raccolto anche quello dell’ IFPS – International Federation of the Palynological Societies, della S.It.E. – Società Italiana di Ecologia, dell’AIQUA- Associazione Italiana per lo studio del Quaternario, della Società dei Naturalisti e Matematici di Modena, della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Modena e del Comune di Modena.

Ulteriori notizie e il programma dettagliato sono nel sito del Laboratorio di Palinologia e Paleobotanica www.palinopaleobot.unimore.it

 

















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