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I giovani modenesi si sentono precari ma sono fiduciosi

SettembreAdessoÈ soprattutto nell’ambito del lavoro e della scuola che i giovani modenesi percepiscono in modo più acuto la condizione di precarietà, mentre gli amici e la famiglia sono il “rifugio” per eccellenza. Sentirsi precari non comporta però il ritiro dalla partecipazione attiva, anzi la grande maggioranza dei ragazzi di Modena si dichiara disponibile a rischiare sulla base della fiducia.

È quanto emerge dalla ricerca “La precarietà giovanile” promossa dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia per mettere a fuoco la prospettiva con cui i giovani osservano il proprio futuro. “Pensiamo che i risultati dell’indagine – afferma l’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Modena, Fabio Poggi – contribuiscano a fornire input e strumenti per aiutarci a costruire, assieme ai giovani, percorsi innovativi, progetti che diano risposte non secondo le vecchie categorie del passato, ma capaci di dare concretezza a un ruolo sociale attivo dei giovani, a partire dall’impegno civico, dalla formazione, dal volontariato fino al lavoro, vincendo ogni tipo di precarietà in cui la nostra società li ha posti”.

Nell’ambito dell’Osservatorio Giovani della Regione Emilia-Romagna, l’indagine, condotta a Modena nel 2012, è stata estesa ad altre due province e i risultati della ricerca “La precarietà giovanile nei territori di Cesena, Modena e Piacenza” saranno illustrati il 3 giugno a Bologna (Auditorium della Regione, viale Aldo Moro 18).

“L’incertezza e il senso di precarietà – afferma Claudio Baraldi, professore dell’Università di Modena e Reggio Emilia e supervisore scientifico della ricerca – nascono quando l’enorme possibilità di scelte si trasforma in crisi. Il problema è come trasformare il senso di precarietà, che potrebbe alimentare lo scontro, il fatalismo, la difesa individualistica degli interessi, in tensione positiva verso il cambiamento della società. In queste condizioni, la fiducia è la discriminante per trasformare la precarietà in spinta all’azione”.

 

LAVORO? FIDUCIA SOLO NEL LUNGO PERIODO

La ricerca, un giovane modenese su due ha poche aspettative di trovare occupazione nell’immediato futuro, più ottimismo in una prospettiva di dieci anni

Ci sono contesti sociali in cui i giovani modenesi si sentono più precari e altri che si prestano come rifugio? Che cosa comporta la precarietà nei contesti fondamentali della socialità giovanile? Sfiducia radicale o al contrario disponibilità a muoversi nella dimensione del rischio?

Sono le domande a cui ha cercato di rispondere la ricerca “La precarietà giovanile” promossa dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia. L’indagine è stata condotta nel 2012 attraverso un questionario sottoposto a gruppi informali di giovani con età tra i 13 e 29 anni del territorio comunale (123 rispondenti, 66 maschi e 57 femmine); a sette gruppi sono state sottoposte anche interviste semistrutturate per raccoglierne pareri più approfonditi. Tra i ragazzi intervistati rientrano gruppi informali contattati dal camper Infobus del Comune di Modena, oltre a gruppi che gravitano intorno al circolo Alchemia, all’associazione Gavci, alla ludoteca Strapapera, alla Città dei Ragazzi e ai Net Garage, giovani del servizio civile e anche quelli contattati nell’ambito del progetto Trasparenze.

Scuola, lavoro, gruppo di amici, famiglia e rapporto affettivo di coppia sono gli ambiti indagati in relazione ad aspetti quali precarietà, sicurezza, rischio, fiducia, in una prospettiva di medio (un anno) e di lungo periodo (dieci anni).

Dai risultati della ricerca emerge che quasi sette giovani su dieci (68,7%) guardano con fiducia al futuro prossimo (medio-breve periodo) in riferimento alla scuola, mentre in relazione al lavoro prevale la sfiducia in più di un giovane su due (51,7%). Ma, sebbene il lavoro rimanga l’ambito più segnato da scarse aspettative, la fiducia aumenta (73%) in una prospettiva di più lungo termine (10 anni); allo stesso modo i ragazzi interpellati nutrono più fiducia di fare carriera rispetto a quanta ne hanno di riuscire a inserirsi sul mercato del lavoro.

Nel breve-medio periodo la fiducia prevale in altri contesti sociali: innanzitutto, per quasi nove giovani su dieci (89%) nel gruppo di amici, in famiglia (81,5%) e nella coppia (77%), ambiti più frequentemente caratterizzati da relazioni di tipo affettivo e che rappresentano aree protette nell’esperienza dei giovani.

“La disponibilità a concedere fiducia – spiega Federico Farini curatore della ricerca – in una situazione in cui controllare il futuro e pianificare a lungo termine appare impossibile, è basata sull’affettività. I ‘contesti-rifugio’ sono quelli in cui i giovani sono più disposti a concedere fiducia e quindi ad assumersi i rischi che permettono di trasformare l’osservazione della crisi in tensione positiva verso il cambiamento. È tuttavia importante sottolineare che il lungo periodo permette di sperare anche nei contesti e per le età in cui la sfiducia nel breve periodo, alimentata dall’età che avvicina al lavoro, è elevata”.

“INGIUSTA CONDIZIONE” VINCE NOTE IN BILICO

La band Settembre Adesso prima classificata al concorso promosso dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena attraverso il Centro musica

“L’ingiusta condizione che ti sveglia è la copia di un altro giorno / vedi quella nebbia di discorsi fatti per la gente che ha smesso di pensare, di respirare” cantano i Settembre Adesso in “Ingiusta condizione”, il brano con cui hanno vinto Note in Bilico, concorso per band sui temi della precarietà promosso dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena attraverso il Centro musica.

La finale si è svolta sabato 25 maggio alla Tenda, quando si sono esibiti in concerto le cinque band, selezionate tra oltre 30 iscritte, che hanno partecipato a un percorso di arrangiamento durato due mesi e curato da Alex Class, bassista e arrangiatore. L’obiettivo era permettere alle band di misurarsi con un musicista professionista e avere la possibilità di affinare gli arrangiamenti del pezzo in concorso.

“Ingiusta condizione” parla della precarietà intesa “da un lato come frustrazione, da un lato come rabbia verso la classe dirigente che avrebbe la possibilità di creare qualcosa di migliore, ma che invece cerca solo di perseguire i propri scopi”. A dirlo è la band composta da due ragazze (voce e batteria) e due ragazzi (chitarra e basso). Il testo della canzone, l’arrangiamento e l’interpretazione dei Settembre adesso, che si sono aggiudicati un buono spesa di 600 euro presso Lenzotti Strumenti Musicali, hanno convinto la giuria formata fra gli altri dal musicista Alex Class,dal giornalista musicale Andrea Tinti e dall’assessore alle Politiche giovanili Fabio Poggi.

Secondi classificati a pari merito la band di ragazzi più giovani iscritti, quattro musicisti under 18, gli Undercovers Brothers, con il pezzo “Non sanguiniamo più” e i Remida con “Generazione 0”, che vincono due giornate in studio di registrazione.

Terzi classificati i modenesi Over, quattro musicisti e una voce femminile, con “Weakness”, unico testo in inglese, che vincono due abbonamenti mensili alle sale prova Mr. Muzik di via Morandi.

Una sezione speciale del concorso è stata poi riservata agli studenti del Liceo musicale Sigonio, che hanno partecipato inviando testi sulla precarietà da loro composti. Oltre venti gli elaborati presentati dalla sezione di musica del liceo, tra cui sei proposti in forma di reading durante la finale di sabato sera. Con la professoressa Elena Monari e l’aiuto di Alex Class, i ragazzi hanno curato sia il testo che l’accompagnamento musicale e l’interpretazione. La sezione speciale è stata vinta da “Nient’altro” di Shuning Wang, una riflessione sulla vita alla ricerca del proprio colore e del proprio futuro.

I vincitori, Settembre Adesso, nascono a Modena, nell’estate del 2009, inizialmente come power trio Marcello Borsari (chitarra), Vittorio Vezzali (basso), Greta Benatti (batteria). Dopo varie ricerche di una voce femminile, entra a far parte del gruppo Laura Antonioli e di si unisce al gruppo Marco Michelazzi (chitarra). Negli ultimi mesi i Settembre Adesso si sono esibiti in numerosi concorsi e concerti, ottenendo ottimi risultati e hanno anche aperto in concerto la cover band ufficiale italiana dei Nomadi, i Ma Noi No a Reggio Emilia.

 

 

 

















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