La residenza psichiatrica e l’appartamento di Soliera sono stati l’argomento di una interpellanza della capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti e che è stata discussa nel corso della seduta del Consiglio comunale di Carpi di ieri, giovedì 23 maggio. Pivetti, ricordando come dalla fine del 2007 la residenza “si sia volatilizzata nel nulla, senza essere stata sostituita da altri dispositivi idonei a rispondere alla pressante richiesta dei pazienti in carico al Centro di salute mentale di Carpi. Nonostante le promesse della direzione del Dipartimento di salute mentale, risulta che l’accordo con KOS – GULLIVER – VILLA ROSA, che prevedeva la costruzione di tale struttura su un terreno individuato a Fossoli, sia saltato – ha spiegato Pivetti – per indisponibilità della casa di cura a seguito di un taglio del budget operato dall’Azienda sanitaria nei loro confronti. Continua così il calvario di un progetto che tutte le volte che pare arrivare ad una definizione positiva tracolla nel vuoto. Sono state già circa una ventina le locations prese in considerazione e mai utilizzate. Risultano altresì in alto mare i lavori di ristrutturazione dell’appartamento di Soliera di proprietà dell’Azienda USL previsto come Comunità alloggio per pazienti cronici. Si chiede pertanto di conoscere se sia ancora intenzione dell’Azienda USL onorare gli impegni presi nei confronti della nostra comunità, del Sindaco, delle associazioni dei pazienti, dei loro familiari e degli operatori e, se affermativamente, quando, come e dove; se risponda al vero che l’Azienda USL abbia chiesto alla Regione (come fondi per la ricostruzione dopo terremoto) 3.6 milioni di euro destinati alla residenza di Fossoli e a posti di RSA e che questi non siano stati concessi per un vizio di forma; se i responsabili del Dipartimento e della direzione aziendale non abbiano pensato che a 50 metri di distanza dal terreno del progetto non si potessero utilizzare, almeno in parte, i ruderi della corte di Fossoli impiegando questi fondi della Regione per la ricostruzione; quale sia la somma totale di danaro risparmiata dall’azienda per mancata costruzione della struttura e gestione della stessa (1.750.000 euro di fondi ottenuti e stornati ad altra destinazione, e risparmi ottenuti tramite l’annullamento dell’organico allora esistente di medici ed infermieri previsto per la residenza per un totale presumibile, in 5 anni, di 6 milioni di euro) e dove sia stata impiegata; se, a fronte di una quota pro capite per la psichiatria della nostra provincia (una delle più basse della regione), i risparmi derivanti dalla riduzione del budget del 6,7% delle case di cura private accreditate vengano utilizzati per la salute mentale e, se affermativamente, dove, come e quando; che fine abbiano fatto i 94.000 euro stanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio per l’appartamento di Soliera; se il fondo regionale di circa 200.000 euro verrà utilizzato per la ristrutturazione dell’appartamento o se prenderà altre strade”.
L’assessore alle Politiche sociali e sanitarie Alberto Bellelli ha a seguire letto in aula una lettera del Direttore generale dell’Azienda Usl Mariella Martini dove si spiegava che la Regione non aveva concesso un finanziamento per la realizzazione di una residenza psichiatrica a Fossoli, anche perché “in via prioritaria si devono garantire i ripristini funzionali delle strutture danneggiate dal sisma. Si valuterà – ha scritto Martini – in maniera approfondita la possibilità di sfruttare la vecchia corte di Fossoli, mentre gli eventuali risparmi che si dovessero realizzare in materia di spending review andrebbero impiegati a copertura della contestuale riduzione del Fondo Sanitari nazionale ripartito tra le regioni. Se tuttavia si rendessero disponibili risorse economiche per il Dipartimento di Salute Mentale si interverrebbe prioritariamente per potenziare l’offerta di servizi sanitari territoriali investendo in risorse umane”. Rispetto infine all’appartamento protetto di Soliera Martini ha citato il fatto che l’Azienda Usl di Modena ha ottenuto un finanziamento di 270 mila euro circa nell’ambito della ricostruzione post sisma mentre i fondi citati da Pivetti della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi sono stati utilizzati d’accordo con essa per il rinnovo del patrimonio immobiliare e tecnologico dell’Azienda. Bellelli ha poi spiegato come dal 2010, dopo il fallimento dell’ipotesi di realizzare una Residenza psichiatrica a Santa Croce, siano state tentate varie strade per rilocalizzare a Carpi questi posti sottratti al territorio. Oggi come oggi però non ci sono risorse private per realizzare un intervento simile assieme ai servizi territoriali e non è possibile l’accreditamento di strutture private perché non si possono aumentare le dotazioni previste. Roberto Andreoli (capogruppo del PdL) ha anch’egli aprendo il dibattito ricordato i tanti tentativi abortiti per riportare nel distretto i posti migrati a Villa Rosa a Modena mentre Giorgio Verrini (ApC) ha lamentato che i soldi ci siano ma “vengano spesi per Modena o Baggiovara da parte della Provincia e della Regione. La Fondazione Cassa in questi anni si è fatta carico di molti investimenti nella sanità carpigiana perché è una realtà con base locale”. E se Francesca Cocozza (Pd) ha chiesto di potenziare servizi come quelli per la sanità mentale sia in quantità che in qualità la collega Daniela Depietri ha dal canto suo preso la parola per spiegare come “andrebbe predisposto un odg comune del Consiglio che chieda che vengano ricollocati a Carpi i 10 posti per i pazienti in carico al Centro di salute mentale. Quando c’erano le risorse siamo stati troppo tempo a cincischiare, impegniamoci ora per portare a casa questo risultato”. Marco Bagnoli, anch’egli Pd, ha ricordato come dopo il sisma sia aumentata ulteriormente la sofferenza psichiatrica nel nostro territorio e come sia necessario promuovere progetti qualificati in questo campo per far sì che si scelgano i nostri servizi territoriali. Giliola Pivetti in sede di replica ha affermato poi che la Martini con la sua risposta è apparsa fredda, poco convinta, dimostrando che per questo tema non verrà fatto nulla dall’Azienda che dirige. “La sensazione è di essere stati presi in giro” ha detto, citando poi Papa Francesco e di come le suore di Santa Croce sobillando la comunità abbiano fatto fallire il progetto della Residenza psichiatrica lì ipotizzata. “Non si vede ora chi possa portare a Carpi questi posti spariti da anni. E dico al Sindaco che bisogna essere più campanilisti e farsi sentire, di fronte soprattutto ad un disagio delle famiglie che hanno i loro cari ospitati lontano”.
Il Sindaco Enrico Campedelli chiudendo il dibattito ha stigmatizzato le parole di Pivetti sul suo campanilismo. “Ci siamo mossi come amministrazione comunale – ha continuato il primo cittadino – solo dopo che eravamo stati coinvolti. Sono stati persi tre anni a causa dei privati che hanno parlato con l’Azienda Usl, che parrebbe interessata a riportare in città il Centro e a riprendere in carico il tema: stiamo continuando a pressare la sanità modenese e chiediamo che il Consiglio comunale tutto ci supporti su questa linea di azione”.