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Modena: anch’io partigiana, lotta per la liberazione dalla mafia

anch-io-partigiana“Per la prima volta vengo in nord Italia, convinta che la mafia debba essere conosciuta con il suo volto feroce in tutto il Paese. Sono onorata di essere qui davanti al sacrario dei partigiani, perché anch’io mi sento partigiana e lotto per la liberazione dalla Mafia”. Lo ha detto Tina Montinaro, vedova di Antonio, caposcorta del giudice Giovanni Falcone, intervenendo questa mattina, venerdì 24 maggio, a Modena con il sindaco Giorgio Pighi e le autorità alla commemorazione che ha portato davanti alla torre Ghirlandina l’auto della scorta di Falcone, distrutta nella strage di Capaci.

L’auto della scorta dopo essere stata a Modena nella mattinata, si sposta nei comuni colpiti dal terremoto (nel pomeriggio a Finale Emilia, quindi domani, sabato 25 mattina a Castelfranco e, infine, nel pomeriggio a Carpi)

L’iniziativa, intitolata “Pensavano di fermarli”, è stata promossa dall’associazione “Buona nascita” in collaborazione con l’associazione “Quarto Savona Quindici” di Palermo e Anioc (Associazione nazionale insigniti delle onoranze cavalleresche) della provincia di Modena, con il patrocinio del Comune di Modena e altri Enti e Istituzioni, per “mandare un segnale forte e chiaro: I nostri territori e il tessuto sociale sono attenti e non apriranno le porte alla criminalità organizzata”.

















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