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Sisma, on. Pini “Non condoni, ma riqualificazione del costruire”

Un intervento commosso e molto applaudito a un anno esatto da quella prima, terribile scossa: è toccato alla giovane deputata modenese del Pd Giuditta Pini parlare in Aula, a Montecitorio, nel primo anniversario dal terremoto che ha cambiato il volto e le vite dei residenti nella zona del “cratere” sismico. La sera di lunedì 20 maggio, una volta chiuse le votazioni sulla conversione in legge del decreto sulle staminali, Giuditta Pini ha chiesto la parola per ricordare le vittime, la distruzione, le difficoltà, ma anche i volontari, l’impegno corale e la ferma volontà di ricostruire. “Non è il terremoto in sé che fa danni, il vero problema è che le case e le fabbriche sono crollate sotto le scosse. – ha voluto distinguere la deputata Pd – Dobbiamo smetterla con le politiche dei condoni edilizi e delle sanatorie, è ora di cominciare a mettere in campo politiche di crescita e di riqualificazione del costruire”. Nel suo intervento, Giuditta Pini ha voluto ringraziare le migliaia di volontari, i vigili del fuoco, la protezione civile, quell’esercito di persone che si è precipitato nella Bassa per aiutare. Un grazie anche ai sindaci, alle intere amministrazioni locali, ai dipendenti che, pur colpiti come cittadini, non hanno fatto mancare il loro impegno come lavoratori degli Enti pubblici. “E’ fondamentale – ha ricordato la deputata Pini – che si modifichi l’articolo 6 del decreto 43 in modo che si possa derogare al Patto di stabilità interno per i Comuni e le Province colpiti dal sisma, che venga riconosciuto il lavoro straordinario prestato dai dipendenti e che possa essere assunto nuovo personale da impegnare nelle pratiche per la ricostruzione”. “Nessuna altra zona – ha concluso Giuditta Pini – dovrà mai trovarsi nella stessa situazione dell’Emilia, senza una legge che stabilisca risorse e responsabilità. Non ci dovranno mai più essere terremoti di serie A e terremoti di serie B. Ho invitato tutti i parlamentari presenti in Aula a farsi promotori di una legge quadro nazionale sulle emergenze. La sicurezza delle case e dei luoghi di lavoro dovrà essere la priorità dal nord al sud del Paese. Noi continueremo a vigilare perché tutto questo divenga realtà”.

















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