“Il progetto di costruzione del magazzino di stagionatura da 500mila forme di Parmigiano Reggiano che la Nuova Castelli ha proposto al Comune di San Martino in Rio – dichiara Massimo Becchi, presidente di Legambiente Reggio Emilia – è un disegno tendenzialmente condivisibile, che però ci pone di fronte a una serie di questioni, prima fra tutte quella dell’uso del suolo, dato che parliamo dello sfruttamento di un’area di vaste proporzioni. L’edificio, per essere sostenibile, dovrebbe essere realizzato secondo le più recenti tecnologie ecosostenibili, con emissioni zero, e avere un aspetto che non deturpi il contesto paesaggistico, minimizzando il consumo di suolo e sfruttando la viabilità e la vicinanza di zone industriali già dotate di infrastrutture. In questa vicenda, quello che appare comunque quantomeno singolare è il fatto che sia un privato a proporre un progetto simile, ma non le centrali cooperative o gli stessi caseifici, mantenendo quindi il controllo non solo sulla produzione, ma anche sulla stagionatura e commercializzazione.
Un secondo tema che deve essere considerato contemporaneamente all’attuazione del progetto è quello del miglioramento qualitativo del formaggio: bisogna agire sul disciplinare del Consorzio, che deve garantire che il foraggio prodotto entro il comprensorio raggiunga almeno la percentuale del 90%, rispetto all’attuale soglia del 75% e che siano effettuati i controlli per verificare che il foraggio acquistato fuori dalla zona di origine sia effettivamente quello dichiarato. E’ prioritario infatti salvaguardare la tipicità del Parmigiano-Reggiano”.