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Kyenge, Fratelli d’Italia: “Parliamo di contenuti: la cittadinanza agli immigrati è un errore”

“Le proposte del Ministro all’Integrazione Kyenge, di abolire il reato di clandestinità e di conferire la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati qui, stride con le più elementari regole di giustizia ed equità sociale. Accade, infatti – spiegano Michele Barcaiuolo ed Elisabetta Aldrovandi di Fratelli d’Italia – che, a forza di tutelare i diritti di coloro che vengono considerati i soggetti più deboli, si calpestano quelli che rappresentano i capisaldi e gli elementi fondanti la nostra Nazione. La cittadinanza è un valore che presuppone l’appartenenza a una comunità, la condivisione di principi culturali unitari, la conoscenza di una lingua comune e il rispetto di usi e costumi che formano la storia di un popolo e i suo collante. Non può e non deve essere regalata indistintamente a tutti, per il solo fatto di nascere qui, anche se si proviene e si appartiene a culture, lingue e civiltà completamente diverse, a volte addirittura in contrasto con quella del Paese in cui si nasce”.

“Quanto al reato di clandestinità, la sua abolizione costituirebbe un gravissimo errore – chiosano i rappresentanti di Fratelli d’Italia – poichè fornirebbe il destro per favorire immigrazioni di massa incontrollate di migliaia di persone senza nessuna prospettiva nel nostro Paese, se non quella di vivere di espedienti. Questo comporterebbe di certo un aumento esponenziale dei già numerosissimi episodi di microcriminalità, che creano giustificato e grave allarme sociale nelle persone, che finirebbero per sentirsi sempre più aggrediti e violati, e sempre meno cittadini della loro Nazione”.

(Michele Barcaiuolo, Consigliere Comunale Modena – Elisabetta Aldrovandi, Consigliere Comunale Medolla)

 

















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