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Inaugurata al MAXXI di Roma la mostra “Luigi Ghirri. Pensare per immagini”

R_Luigi-Ghirri_Versailles-1Oltre 300 scatti, soprattutto vintage prints, in una grande antologica per raccontare Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Reggio Emilia 1992), un maestro indiscusso della fotografia in Italia: Luigi Ghirri (Scandiano 1943 – Reggio Emilia 1992). E’ la mostra “Luigi Ghirri. Pensare per immagini. Icone, paesaggi, architetture” al MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma dal 24 aprile al 27 ottobre 2013, organizzata dal MAXXI Architettura e curata da Francesca Fabiani, Laura Gasparini e Giuliano Sergio.

Nata dalla collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e la Biblioteca Panizzi – istituzione che custodisce molti dei documenti originali del suo archivio (ordinati nel Fondo dedicato a Luigi Ghirri vi sono centinaia di fotografie, migliaia di negativi e diapositive; menabò, libri e cataloghi) e che ha reso disponibili, insieme con il Fondo Eredi Ghirri, diverse delle opere ora esposte a Roma – la mostra racconta i diversi profili di questa complessa e poliedrica figura di artista, che ha svolto gran parte della sua ricerca a Reggio Emilia.

Dopo il MAXXI la mostra sarà ospitata in altre sedi museali ed espositive tra cui, nel maggio 2014, presso la prestigiosa sede dei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia, durante il festival Fotografia Europea.

La mostra è stata presentata e inaugurata stamani al MAXXI da Giovanna Melandri presidente Fondazione MAXXI, Graziano Delrio sindaco di Reggio Emilia e da Margherita Guccione direttore MAXXI Architettura. All’incontro erano presenti fra gli altri Giordano Gasparini direttore Biblioteca Panizzi e gli stessi curatori della mostra.

Luigi Ghirri. Pensare per immagini è un percorso nell’opera del grande fotografo reggiano attraverso i suoi inconfondibili scatti ma anche menabò di cataloghi, libri della sua biblioteca privata, riviste, recensioni, collezioni di fotografie anonime, cartoline e dischi, per raccontare la sua collaborazione con gli artisti concettuali degli anni Settanta, i suoi riferimenti culturali e artistici, il suo interesse per la musica e i suoi rapporti con musicisti come i CCCP e Lucio Dalla. Un Ghirri non solo fotografo, ma anche editore, curatore, teorico e animatore culturale, in costante dialogo con architetti, musicisti, scrittori e artisti.

La mostra è organizzata in tre sezioni tematiche – Icone, Paesaggi, Architetture – e invita a ripercorrere la fasi della ricerca artistica di Ghirri: le icone di quotidiano, i paesaggi come luoghi di attenzione e di affezione e le architetture, da quelle anonime a quelle d’autore. I vintage prints, conservati presso la Fototeca Panizzi, il MAXXI, lo CSAC di Parma, l’Istituto nazionale per la Grafica di Roma, presso l’Archivio degli Eredi Ghirri e altri collezionisti privati, costituiscono il nucleo centrale della mostra. Ad essi si affianca una ristretta selezione di new prints (tratte dai negativi della Fototeca Panizzi) che offre un ulteriore strumento per lo studio e la comprensione della sua opera. Il percorso di mostra sarà accompagnato da citazioni da testi di Ghirri, scelte per rivelare la qualità della sua scrittura e guidare il pubblico a comprendere le ricerche dell’autore attraverso le sue stesse parole.

“La scelta di procedere per temi e non secondo un criterio cronologico riprende una modalità tipicamente ghirriana: la fotografia intesa come oggetto non concluso, come un gigantesco work in progress in costante elaborazione” dicono i curatori Francesca Fabiani, Laura Gasparini e Giuliano Sergio.

Le pubblicazioni e le mostre che Ghirri realizzò nel corso della sua vita contenevano spesso un numero sterminato di fotografie; il fotografo organizzò queste immagini per “serie”, ripensandole spesso, modificando le sequenze, utilizzando fotografie nate all’interno di un progetto per riposizionarle in nuovi contesti, a distanza di anni. Il percorso tematico intende dunque far comprendere la logica del lavoro di Ghirri, mettendo in evidenza non soltanto la sua particolare tecnica fotografica ma anche il modo in cui guardava, sceglieva, sistemava e ordinava le fotografie, alla ricerca di un inedito approccio critico al pensare l’immagine, al pensare per immagini.

Luigi Ghirri è una figura fondamentale per la fotografia del secondo Novecento. Ha influenzato profondamente sulla cultura visiva internazionale soprattutto grazie alla sua capacità di immaginare l’esercizio della fotografia come accesso al mondo e alle sue rappresentazioni.

La sua ricerca si nutre di diversi apporti che lo conducono ad esplorare soggetti e direzioni inedite: la fotografia amatoriale, i montaggi che miscelano realtà e rappresentazione, il quotidiano, i paesaggi, le architetture d’autore e quelle ordinarie. Il mondo, per Ghirri, è uno spettacolo che il fotografo ha il compito di decifrare, interpretare e tradurre. Le sue fotografie ci ricordano oggi che la sua importanza supera di gran lunga la sua fama.

Catalogo Electa

MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo

www.fondazionemaxxi.it – info: 06.399.67.350; info@fondazionemaxxi.it

orario di apertura: 11.00 – 19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica)

11.00 – 22.00 (sabato) giorni di chiusura: chiuso il lunedì, il 1° maggio e il 25 dicembre

 

Ufficio stampa MAXXI +39 06 3225178, press@fondazionemaxxi.it

 

foto di Luigi Ghirri dal Fondo della fototeca Panizzi ed Eredi Ghirri esposte al MAXXI
















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