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Il quartetto d’archi Schumann per Beethoven in concerto allo Storchi di Modena

SchumannQuartettSabato 13 aprile concerto al Teatro San Carlo di Modena con il Quartetto tedesco vincitore del Primo premio Concorso Schubert di Graz 2012. Il primo violino, Erik Schumann, è stato ospite il 9 febbraio del teatro Pavarotti, come solista nel concerto op.61 di Beethoven.

Si chiude sabato 13 aprile la rassegna “Tre punti Verdi” con cui la GMI modenese ha proposto un percorso originale all’interno della musica del Maestro di Busseto: dopo un confronto-incontro con Wagner e un Verdi in jazz, è ora la volta dell’esecuzione dell’unico brano importante di musica cameristica strumentale di Verdi: il Quartetto per archi, risalente al 1872-1873 (eseguito per la prima volta a Napoli, in forma privata, durante l’allestimento della Prima italiana di Aida).

La formazione ospite della stagione concertistica della Gioventù musicale d’Italia sede di Modena sabato 17 aprile sarà il Quartetto Schumann, una delle formazioni tedesche più promettenti della nuova generazione, considerazione della critica consacrata dal Primo Premio che gli è stato assegnato al Concorso Internazionale “Franz Schubert and Modern Music” di Graz nel 2012. Il concerto al Teatro San Carlo avrà inizio alle ore 17.30, con un programma dedicato al genere quartettistico di Beethoven, Ives, Verdi.

Il primo violino, uno dei tre fratelli che fanno parte del quartetto, Erik Schumann, è stato ospite il 9 febbraio del teatro Pavarotti, come solista nel concerto op.61 di Beethoven, con l’orchestra di Norimberga. Fondato nel 2007 alla Hochschule für Musik di Colonia, dal 2009 il Quartetto è “Artista in Residence” alla famosa Robert Schumann Hall di Dusseldorf nel 2011 ha vinto il Secondo Premio al Concorso Internazionale di Osaka e il Premio Speciale delle Jeunesses Musicales tedesche al Concorso Borciani”. Nel 2012 ha tenuto una tournée in Giappone ricevendo il plauso unanime del pubblico e della critica specializzata. Il Quartetto è composto dai tre fratelli Schumann – Erik (violino), Ken violino, Mark (violoncello) e da Liisa Randalu (viola) – e attualmente sono allievi di Harald Schoneweg (secondo violino del Cherubini Quartet) e del Quartetto Alban Berg presso la Hochschule für Musik di Colonia. Studiano anche con Gunter Pichler alla “Escuela Superior de Música Reina Sofía di Madrid”.

Il programma prenderà avvio dal terzo Quartetto in re maggiore op.18 di Ludwig Van Beethoven (1770-1827), pubblicato insieme agli altri cinque dell’opera nel 1801 e dedicati al principe Lichnowsky. Il brano è improntato ancora allo spirito settecentesco sulla linea della tradizione di Haydn e di Mozart. Si passerà al secondo Quartetto per archi di Charles Ives (1874-1954) composto tra il 1907 e il 1913, qui Ives riprende la definizione secondo cui il genere quartettistico apparirebbe come una “conversazione ragionevole tra amici”. In questo brano, i quattro strumenti danno vita a un percorso ricco di invenzioni linguistiche e timbriche anticipatrici di soluzioni utilizzate da maestri europei del primo Novecento, come Schönberg e Bartok autori di alcuni dei più importanti quartetti moderni. Il concerto si chiuderà con il Quartetto in mi minore di Giuseppe Verdi (1813-1901), eseguito a Napoli nel 1873 e composto probabilmente per proporre un modello italiano in risposta al fenomeno delle Società del Quartetto italiane che nascevano in quel periodo difendendo idee di esclusivismo culturale e di apertura alla musica strumentale tedesca.

I biglietti per il concerto da 10 e 15 euro, sono acquistabili presso Punto Touring di Piazzale San Domenico 4 a Modena (tel 059-223344), on line sul sito www.gmimo.it o il giorno stesso del concerto al Teatro Fondazione San Carlo (via San Carlo 5 – Modena) a partire dalle ore 16,30.

 

 

 

 

 
















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