“Il trasferimento dell’ufficio biciclette all’assessorato Ambiente rientra in una riorganizzazione funzionale del settore Mobilità. L’ufficio biciclette, che ora si chiama Ufficio mobilità sostenibile, si inserisce, mantenendo le competenze tecniche maturate in precedenza, in una realtà particolarmente sensibile e attiva sui temi legati alla promozione, organizzazione e sviluppo delle attività di informazione e di educazione alla sostenibilità, approfonditi dal nuovo centro Musa (Multicentro urbano ambiente e salute) riconosciuto e accreditato della Regione Emilia Romagna”. E’ iniziata così la risposta in Consiglio comunale dell’assessore all’Ambiente Simona Arletti all’interrogazione presentata da William Garagnani (Pd), trasformata poi in interpellanza, in cui il consigliere chiedeva le ragioni per cui l’amministrazione aveva trasferito l’ufficio dalla Mobilità all’assessorato all’Ambiente e gli interventi programmati dalla stessa amministrazione per mettere in sicurezza i cittadini che, sempre più numerosi, scelgono la bici per spostarsi in città.
L’assessore ha poi parlato del completamento del percorso ciclopedonale di collegamento tra il parco fluviale del Secchia, Tre Olmi, via Barchetta e via D’Avia e la partecipazione al bando regionale per l’assegnazione di contributi per il miglioramento dell’aria attraverso anche la realizzazione della pista ciclopedonale lungo via Giardini, da via Corassori a piazzale Risorgimento. Arletti si è poi soffermata sull’elaborazione della seconda parte del Piano ciclistico comunale, l’adozione di segnaletica per orientare i ciclisti sui percorsi e l’attività di formazione nelle scuole e per i cittadini.
Ogni tanto il Consiglio comunale si occupa di mobilità alternativa all’auto, ha sottolineato Federico Ricci (Sel) nel suo intervento. Modena è sempre stata a misura di bicicletta ed ora con il nuovo Psc si può fare un ulteriore passo in avanti. Ricci ha sottolineato come nella città in costruzione dove le persone si muovono non si parli più di viabilità ma di mobilità. Il consigliere ha poi concluso parlando di molta quantità di ciclabili a Modena ma che si potrebbe prendere esempio da altre eccellenze come Pesaro(bicipolitana) e Bolzano.
Pur sostenendo il muoversi in città in bicicletta per apprezzarne gli spazi il consigliere Sergio Celloni (Mpa) si è detto allibito del fatto che non esistono più interventi per muoversi in macchina sia a livello interprovinciale che cittadino. Si parla di biciclette ma non si parla di metrotramvia e metropolitana. La mobilità per le auto a Modena non è più all’altezza e il Psc dovrà rivedere questo problema.
Ci sono chilometri di piste ciclabili che non sono sicure, di larghezza limitata e con pericolosi cordoli, ha sottolineato nel suo intervento Adolfo Morandi (Pdl). Il consigliere ha poi parlato delle lunghe distanze che spesso si percorrono tra casa, scuola e posto di lavoro, che impediscono l’uso della bicicletta. Infine Morandi ha criticato i costi esagerati per la costruzione di ponti ciclopedonali, come quello verso Castelfranco Emilia.
Quando si costruiscono nuove strade, a fianco vanno previste piste ciclabili, così come avviene in Olanda, ha affermato William Garagnani (Pd) nel suo intervento. Piste urbane sicure, veloci e confortevoli, la richiesta di Garagnani che ha sottolineato come per una persona in più in bicicletta c’è una persona in meno in auto. Il consigliere ha concluso “maliziosamente si potrebbe pensare che spacchettando l’ufficio biciclette dalla Mobilità verso altri assessorati si potrà aumentare la burocrazia che, forse, rallenterà gli iter per nuove proposte sulle biciclette.