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F1, Ferrari: guardare oltre le cifre

scuderia-ferrariCinque punti non spiegano la differenza. Fra i 35 punti del 2012 e i 40 di quest’anno corre molto di più, soprattutto in termini di competitività complessiva della squadra, intesa come combinazione fra vettura e piloti. L’anno scorso il bottino fu frutto soprattutto dello straordinario talento di Fernando Alonso che, pur disponendo di una vettura nettamente inferiore a buona parte della concorrenza, seppe strappare un buon quinto posto a Melbourne e imporsi al termine di una gara sontuosa a Sepang. La F2012 non si era certo dimostrata competitiva in qualifica, con un solo piazzamento in Q3, il nono posto in Malesia, su quattro tentativi. Ben diverso il rendimento della F138, che ha espresso una media di piazzamenti in griglia di 3,5 (un piazzamento in prima fila, due in seconda e uno in terza), ben diversa dal 12,25 di un anno fa.

I 40 punti di quest’anno sono suddivisi in parti quasi uguali fra i due piloti. E’ vero che Fernando (18 punti) ha pagato a carissimo prezzo lo zero di ieri e ha ben 17 lunghezze in meno rispetto al 2012 ma questo deficit stato più che compensato da Felipe Massa, che ha portato a casa 22 punti mentre l’anno scorso era ancora a secco. Il brasiliano ha portato a 12 il numero delle gare consecutive concluse in zona punti, confermando in questi due Gran Premi la costante crescita che aveva caratterizzato la seconda metà della passata stagione.

Una squadra unita, due piloti forti e determinati, una vettura competitiva: c’è ancora tanto lavoro da fare per essere davanti ad ogni avversario ma gli ingredienti per lottare fino in fondo per entrambi i titoli iridati ci sono tutti. E’ questo il primo verdetto del 2013.

















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