Causano piu’ di 1,5 milioni di ricoveri all’anno e sono tra i disturbi piu’ diffusi: si va dal bruciore di stomaco che affligge il 44% degli italiani, a patologie piu’ gravi come quelle causate dall’epatite B e C, che colpiscono oltre 2,5 milioni di connazionali. Alle ultime novita’ sulle malattie digestive, prima causa di ospedalizzazione nel nostro Paese, e’ dedicato il 19esimo Congresso nazionale dell’Aigo (Associazione italiana gastroenterologi ed endoscopisti ospedalieri), la cui sessione scientifica si e’ aperta oggi a Bologna dove continuera’ fino a sabato. Fra i temi in agenda la prevenzione a tavola, i nuovi farmaci anti-epatite, la nuova epidemiologia dei tumori al fegato che colpiscono sempre piu’ spesso donne e anziani, i progressi contro il morbo di Crohn, e un test sul sangue che potrebbe aiutare la diagnosi ultraprecoce del cancro allo stomaco.
Sul fronte delle cure anti-epatite C – riferisce una nota – sono stati raccolti i primi dati italiani sull’utilizzo dei nuovi antivirali boceprevir e telapravir, utilizzati in Italia da gennaio.
Questi farmaci, i primi considerati veramente efficaci contro il genotipo 1 del virus C dell’epatite, secondo gli studi condotti permettono la guarigione in oltre il 70% dei pazienti che non hanno ancora ricevuto cure per la malattia, contro il 38-44% di chi riceve le terapie tradizionali.
Quanto ai tumori epatici, uno studio presentato da Aigo confronta due gruppi di malati italiani arruolati a 10 anni di distanza, uno nel 1998 e l’altro fra il 2008 e il 2011. Dal confronto emerge che i nuovi pazienti sono piu’ anziani e piu’ di frequente donne, che e’ raddoppiato il numero di casi non causati da virus o alcol, che la diagnosi e’ piu’ precoce e la prognosi migliore. Un secondo studio suggerisce quindi la necessita’ di definire nuove strategie terapeutiche, perche’ le linee guida oggi in uso non corrispongono piu’ all’identikit del paziente moderno. Rispetto alle indicazioni dell’American Association for the Study of Liver Diseases, le piu’ seguite dai medici, i malati analizzati sono infatti piu’ anziani e ‘difficili’, colpiti anche da altre patologie.
Tra le novita’ illustrate al summit
dell’Aigo – prosegue la nota – ci sono anche alcune scoperte italiane sui meccanismi che scatenano l’ispessimento delle pareti dell’intestino, in caso di patologia infiammatoria cronica intestinale. Un punto chiave, assicurano gli esperti, considerando che la complicazione piu’ diffusa nella malattia di Crohn e’ la stenosi intestinale causata proprio dell’ispessimento delle pareti, che diventano via via piu’ rigide e meno mobili. La stenosi puo’ provocare l’occlusione dell’intestino, per cui l’unica soluzione e’ l’intervento chirurgico. Se finora la ricerca non era riuscita a trovare il modo per frenare il processo di ispessimento, recentemente sono state identificate sostanze che lo causano e che in futuro potrebbero diventare il bersaglio per farmaci ad hoc, per cercare di prevenire l’occlusione ed evitare l’intervento chirurgico.
Un altro passo avanti della ricerca gastroentrologica riguarda il tumore allo stomaco, e in particolare il fatto che il rischio di ammalarsi aumenta in presenza di un precedente in famiglia. Il responsabile del rischio familiare di cancro gastrico sembra l’Helicobacter pylori: un nuovo studio dimostra infatti che persone di un nucleo familiare a rischio condividerebbero e si scambierebbero con la vita comune ceppi particolarmente virulenti di questo batterio.
Da un’altra ricerca, infine, arriva una buona notizia nel campo della diagnosi precoce: un nuovo esame non invasivo, oggi utilizzato per la diagnosi della gastrite, potrebbe essere utilizzato per evidenziare pazienti ad alto rischio di tumore dello stomaco. Si tratta di un semplice esame del sangue che rivela una ridotta capacita’ dello stomaco di rilasciare acidi gastrici. Questa alterazione puo’ essere anche la spia della presenza di lesioni sulle pareti dello stomaco, quindi potrebbe rappresentare un campanello d’allarme da approfondire con esami piu’ invasivi.