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CIA Reggio, un metanodotto di guai: aziende agricole in balia di una Snam che ha perso ogni credibilità

“Già all’avvio dei lavori, a metà 2011, come Cia di Reggio Emilia avevamo evidenziato alcune incongruenze che si stavano manifestando in relazione al metanodotto Snam da Poggio Renatico a Cremona, 149 km dei quali quasi 37 attraversano il territorio reggiano: oggi dobbiamo dire che la situazione è giunta ad un punto insopportabile per diverse aziende agricole”. Ad affermarlo è Ivan Bertolini, presidente della Cia reggiana.

“Partendo dall’inizio – afferma -, ricordiamo l’accordo che la Snam sottoscrisse con le Organizzazioni degli agricoltori, in cui erano fissate le modalità ed i tempi di liquidazione delle ‘servitù’ messe a carico dei terreni agricoli (che, nel caso specifico è il diritto di Snam di realizzare un’opera di pubblica utilità passando sui terreni che restano dei singoli proprietari, ma la legge impone anche il pagamento di un indennizzo, versato al momento della stipula dei singoli accordi con i proprietari, oltre alla rifusione dei danni ed alle spese per il ripristino della situazione precedente, sui terreni interessati dai lavori)”.

“Ebbene – afferma il presidente Cia -, lo stato di fatto che dobbiamo registrare ad oggi, è che per numerose aziende si verificano due tipi di inadempienze gravi: 1 – mancato pagamento dell’indennizzo previsto per la servitù e dei danni arrecati a terreni e coltivazioni; 2 – mancato ripristino delle aree interessate, cosa che impedisce a queste aziende agricole di coltivare i propri terreni. Nonostante i ripetuti solleciti da parte dei nostri uffici, nonostante gl’impegni ribaditi, nonostante le molte promesse, siamo al punto che diverse aziende della provincia sono nell’impossibilità di coltivare i propri campi”.

“Registriamo perciò – prosegue Bertolini – gravi inadempienze e mancanza di volontà di operare il ripristino dei terreni e delle coltivazioni. Questo ci amareggia perché come le altre Associazioni agricole, avendo sottoscritto gli accordi iniziali in qualche misura abbiamo ‘messo la faccia’ nei confronti dei nostri associati, convinti di aver raggiunto un buon accordo e confidando nella serietà dell’interlocutore, che è un’azienda di primaria importanza e la cui maggioranza azionaria è detenuta da enti pubblici o con finalità pubbliche”.

“Oggi – conclude Bertolini – registriamo invece gravi inadempienze da parte di Snam, che ha creato molti problemi e disagi a nostri associati ed in definitiva anche alla nostra Associazione. A questo punto stiamo valutando quali azioni di tutela intraprendere in favore dei nostri associati, mentre ci duole affermare che per eventuali altri lavori in futuro, la credibilità di Snam ci appare seriamente compromessa”.

 

















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