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“Un laboratorio partecipato per l’ex Cisa-Cerdisa Sassuolo”: affollata assemblea pubblica ieri sera a Braida

coop-braidaUn laboratorio partecipato da comune, cittadini e tecnici per dare forma, all’interno dei tempi della procedura accelerata individuata dall’Amministrazione comunale, alla fase progettuale sul futuro dell’area ex Cisa Cerdisa. Questa la proposta lanciata dal Sindaco di Sassuolo Luca Casell, dall’Assessore all’urbanistica Claudia Severi e dal Vicensindaco Francesco Menani alla platea di cittadini intervenuti all’assemblea pubblica organizzata venerdì sera, 15 marzo, dal comitato Braida presso la sede al Parco Amico per discutere del futuro dell’area ex Cisa Cerdisa.

“Siamo qui per spiegare ai cittadini, che come noi hanno a cuore e attendono da anni la riqualificazione dell’area, come stanno esattamente le cose, con assoluta trasparenza e per costruire con loro il futuro dei comparti che la costituiscono – ha affermato il Sindaco Caselli.

Per questo proponiamo l’avvio di un laboratorio partecipato, strumento previsto dalla legge, che prevede nella discussione sul progetto, il coinvolgimento diretto e attivo dell’Amministrazione, dei cittadini, di tutti i professionisti che vorranno mettere a disposizione del tavolo le loro competenze. Uno strumento di confronto che prevede la presenza del cosiddetto facilitatore, una figura tecnica specializzata che appunto medierà le proposte emerse dai cittadini e dal confronto con l’amministrazione, in soluzioni operative.

Noi giochiamo a carte scoperte e sul tavolo del laboratorio, a foglio bianco, insieme ai cittadini, e nell’esclusivo interesse delle città, siamo pronti a confrontarci per definire gli aspetti ed i diversi livelli del progetto. Il tutto sarà fatto all’interno di tempi definiti. Oggi siamo qui infatti anche per spiegare lo strumento che l’Amministrazione ha individuato per accellerare i tempi delle procedure e per dare il via alla necessaria bonifica preliminare dell’ex area industriale”.

“Ci muoveremo all’interno dei parametri urbanistici già definiti dal PSC del 2007 e della procedura accellerata individuata dall’amministrazione nell’applicazione dell’articolo 40 delle L.R 20 che una volta ottenuta l’approvazione da parte del Consiglio comunale, consentirà di avviare contestualmente tutti gli strumenti urbanistici necessari per arrivare, in 18 mesi dalla firma dell’accordo tra le parti, al permesso di costruire – ha affermato l’Assessore all’urbanistica del Comune di Sassuolo Claudia Severi. Si tratta di una procedura ancor più garantista e più veloce, di quella ordinaria perché prevede più passaggi in Consiglio Comunale.

Braida e Sassuolo, ma direi l’intero Paese Italia, non possono più aspettare i vecchi tempi biblici. Il “tempo burocratico” è un fattore produttivo che ha un grosso costo per il cittadino, e chi ha responsabilità di governo deve trovare tutti i mezzi legislativi possibili per ridurlo al minimo e non scoraggiare l’imprenditore ad investire ma al contrario spingerlo a partire e ad azionare il volano dell’economia che genera occupazione e ricchezza per tutti. Il comparto Mezzavia ed il comparto industriale dismesso, erano e restano due elementi uniti dello stesso progetto complessivo di riqualificazione Cisa Cerdisa, ma con caratteristiche e problematiche diverse.

Tutti e due ai nastri di partenza in un unico masterplan, ma si darà la possibilità a chi ha già all’investitore di partire, senza vincolare il recupero della zona alla partenza contemporanea di entrambi i comparti. Ciò per fare in modo che il rilancio dell’uno, ex Cisa Cerdisa, crei i presupposti per il rilancio dell’altro, Mezzavia. Il comparto di Mezzavia, con i suoi attuali 200 proprietari, non è nelle condizioni di partire da solo, senza un’azione di riqualificazione dell’intera area che lo renda appetibile a potenziali investitori.

A questa soluzione non c’è alternativa se non continuare a mantenere l’intero comparto in una fase di stallo e di degrado. Vogliamo rassicurare i cittadini sulla ferma volontà di fare emergere valore strategico dell’area di Mezzavia e con esso ridare qualità di vita ad un tessuto urbano che, tra degrado e pericolosità sociale, è ancora sofferente. Quello di Cisa Cerdisa si configura come il più grande progetto di riqualificazione dell’intero distretto, non solo di Sassuolo, un progetto che oltre al nuovo centro Commerciale  e alla previsione di una Multisala vedrà, tra le altre cose, insieme all’edilizia privata e socio-residenziale, la previsione di nuovi servizi ai cittadini, di grandi spazi verdi attrezzati, di percorsi ciclopedonali, di una articolata viabilità di collegamento”.

Nel corso del dibattito aperto agli interventi dei cittadini (erano presenti circa 120 persone) è stato consegnato ai rappresentanti della giunta il documento elaborato dal comitato Braida, oggetto di una raccolta firme, con il quale si propone percorso partecipato un concorso di idee e si è sollecitata una soluzione relativa al comparto di Mezzavia e garanzie rispetto alle operazioni di bonifica dell’area attualmente occupata dagli ex stabilimenti.

 

 

 

 

















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