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Rosi (PDL-Lega Nord di S.Cesario): “Matrimonio tra Castelfranco e San Cesario all’insaputa di tutti”

luciano-rosiIl Consiglio comunale di Castelfranco ha aperto ieri sera la strada all’Unione con San Cesario deliberando l’ambito territoriale nel quale svolgere in forma associata le funzioni fondamentali di competenza comunale. Congiuntamente i due Comuni sono stati denominati “ambito territoriale ottimale” sulla base della Legge Regionale del 21 dicembre 2012 e in ossequio al riordino funzionale promosso dal Governo e dal Parlamento sulla base di alcuni criteri guida, che tra l’altro vedono i due comuni avvalersi della stessa Segreteria Generale e della gestione associata dei sistemi informativi e telematici.Una decisione passata però sulla testa dei cittadini di San Cesario che non hanno avuto alcun passaggio in Consiglio comunale, come invece è stato per Castelfranco. Nel 2015 San Cesario si ritroverà quindi funzionalmente a dipendere da Castelfranco in tutto quanto concerne il welfare, la polizia municipale, le scuole, la pianificazione urbanistica, con tassazioni comunale forse identiche e servizi di riferimento per la cittadinanza gestiti da Castelfranco. E’ una decisione alla quale il Comune di Castelfranco arriva sullo scadere dei tempi previsti dalla Legge regionale e che di conseguenza investe San Cesario senza che possa argomentare. E’ un clamoroso difetto di trasparenza, che fra l’altro denunciammo anche a maggio dello scorso anno quando le Giunte dei Comuni di Bastiglia, Bomporto, Castelfranco, Nonantola, Ravarino e San Cesario decisero, senza preavvertimento, di studiare il modo di come meglio unirsi in un’associazione di Comuni. Un modo come un altro per trasformarsi alla lunga in “circoscrizioni” del capoluogo di Provincia, sulle quali Modena eserciterà la sua egemonia politica, come tra l’altro sta già facendo a Castelfranco con l’Ospedale, inefficiente ed inadeguato ai bisogni di una città, e con il pronto soccorso che nonostante le proteste della cittadinanza non riesce a stare aperto 24 ore su 24. Preferibile forse un maxi-poliambulatorio o “casa della salute”? Anche in questo non c’è più certezza, o meglio volontà politica per un confronto franco con la cittadinanza. Le recenti consultazioni dovrebbero avere chiarito in modo inequivocabile quello che vogliono i cittadini, che non sono più disposti a farsi passare sul capo le decisioni politiche prese nelle secrete stanze. Ed è quello che ancora una volta sta purtroppo accadendo a San Cesario, che nel volgere di una notte si ritrova indissolubilmente legato a Castelfranco, quasi fosse un matrimonio. E finirà che anche l’Unione del Sorbara prima o poi dovrà dire di sì a Castelfranco. Servirà tutto questo per risparmiare, come è l’intento della legge? Sicuramente NO in prima battuta, perché troppe esperienze già maturate stanno a dimostrarlo. Abbiamo chiesto al Sindaco di San Cesario di informare immediatamente la cittadinanza e di convocare il Consiglio comunale, senza per questo escludere pubbliche assemblee, affinché tutte le istanze siano ascoltate e valutate per una presa di coscienza collettiva che porterà ineluttabilmente San Cesario a dipendere da Castelfranco. In che modo? Speriamo di poterlo capire in un Consiglio comunale dove tutto però è stato già deciso.

(Luciano Rosi – capogruppo PDL-Lega Nord di San Cesario sul Panaro)

 

















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