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Si scambiavano i paesaggi, mostra a Carpi sull’OttoNovecento

La prossima primavera carpigiana, in fatto di mostre d’arte, sarà caratterizzata dall’esposizione intitolata Si scambiavano i paesaggi – OttoNovecento, tra letteratura e arte a Modena, promossa da Lions Club Carpi Host, Musei di Palazzo dei Pio, Assicoop e Palazzo Foresti.

La mostra, che verrà inaugurata venerdì 19 aprile e rimarrà aperta fino al 9 giugno si sviluppa in due sedi: la sezione principale è allestita nella Loggia di primo ordine di Palazzo dei Pio, dove le opere sono messe in dialogo e relazione con brani della coeva letteratura italiana, e una seconda parte a Palazzo Foresti, dove viene valorizzato il contesto di casa-museo, recuperato negli ultimi anni all’interno del palazzo stesso.

L’evento, da subito apprezzato e condiviso dal Comune, è stato proposto da Luigi Zanti, presidente del Lions Club Carpi Host, che così ne spiega le motivazioni: “Il nostro sodalizio, che da oltre cinquant’anni sostiene la socialità e il bene comune dei concittadini, è orgoglioso di promuovere un evento che darà beneficio in diversi ambiti: valorizzare il nostro centro storico e i suoi monumenti, raccogliere fondi da destinare ad opere di recupero post-terremoto, in particolare al Teatro comunale. Questo perché gli eventi sismici che hanno colpito la nostra terra hanno reso evidente come le comunità si riconoscano nei propri simboli e nei monumenti storici delle proprie città. La difesa della nostra identità civica, quindi, passa anche dalla promozione e valorizzazione dei simboli che la rappresentano.”

Dal punto di vista artistico la mostra, curata da Sonia Cavicchioli e Marcantonio Bazzocchi dell’Università di Bologna, in collaborazione con Luciano Rivi, e coordinata da Manuela Rossi, nasce dai più significativi nuclei collezionistici del territorio dedicati agli artisti che operarono tra i fine Ottocento e inizio Novecento, sia di ambito modenese che italiano, sulla scia del movimento macchiaiolo. Il percorso affronterà l’ambito delle relazioni, più o meno consapevoli, tra questa produzione artistica e la coeva letteratura che ha espresso in quei decenni personalità di rilievo in ambito locale (Antonio Delfini e Arturo Loria su tutti) senza disdegnare riferimenti ai più significativi scrittori italiani. Verranno esposte opere della produzione pittorica dei macchiaioli modenesi e nazionali; sculture e opere letterarie relative a tale periodo, che, dalle piccole cose quotidiane, alla storia, agli scorci urbani e ai paesaggi ricostruisce l’orizzonte (vero ‘leit motiv’ della selezione artistica) di un’epoca culturale ricca e feconda. Uno sguardo e un approccio nuovi, che vanno ad approfondire e integrare quanto indagato fino a ora.

Per info

tel. 059 649955
















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