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Verso il Primo Marzo 2013: Sciopero della fame, chiusura dei Cie, reddito minimo di cittadinanza

Ha aperto il 7 ottobre nella Casa delle culture di Modena, il lungo un percorso d’incontri per la definizione del documento relativo alla prossima piattaforma politica del Primo marzo 2013, che toccherà, nei prossimi mesi diverse città.

Il Primo marzo è un appuntamento oramai consolidato e maturo che, per il suo quarto anno, intende portare in piazza le istanze di una vasta rete di associazioni che lavorano sui diritti di migranti e italiani, nella convinzione che la società attuale sia il risultato di un meticciato sempre più forte e consapevole, in grado di rivendicare un’idea di mondo e di relazioni basate sul rispetto e sulla libertà di circolazione delle persone nello spirito della Carta mondiale dei migranti.

Fra i punti per ora in discussione, anche il rafforzamento della rete a livello nazionale e internazionale in previsione della prossima mobilitazione e del Forum Sociale Mondiale in Tunisia. Ma ancora, la proposta di uno sciopero della fame fuori e dentro i Cie e il rilancio della petizione di chiusura dei Centri d’identificazione ed espulsione con la campagna “L’Italia è migliore senza CIE”, su cui la rete ha lavorato nell’ultimo anno con gli eventi ‘Razzismo istituzionale’ e la precedente campagna ‘LasciateCIEntrare’, fra convegni, lotte, denunce di casi emblematici e visite di monitoraggio in tutta Italia.

Al contrario di quanto dichiarato dal sottosegretario Saverio Ruperto, la rete chiede la chiusura dei CIE per iniziare un approccio diverso nell’immigrazione. A breve un incontro con il prefetto di Modena ed il tavolo istituzionale provinciale di monitoraggio nei CIE, in seguito al colloquio intercorso venerdì mattina 5 ottobre, con il presidente della consulta Fausto Cigni. Chiediamo inoltre di riportare l’attenzione sui costi della gestione dei centri del consorzio Oasi, con 28 euro e della Misericordia con 75 euro a detenuto.

In merito allo sciopero della fame in discussione nei diversi gruppi della rete si evidenzia che, se da un lato può costituire un percorso verso la maggiore visibilità della mobilitazione, costituendo un’importante iniziativa collettiva di solidarietà per i diritti dei reclusi nei CIE, dall’altro non intende escludere il confronto e la proclamazione dello sciopero eventualmente indetto dai sindacati aderenti, sulle problematiche del lavoro migrante.

Altre tematiche che non si dimenticherà di portare nelle piazze sono i diritti di cittadinanza e libera circolazione delle persone, con la richiesta di un reddito minimo di cittadinanza e residenza per tutti, la revisione della legge N.91 del 1992 e diritto di voto amministrativo, le problematiche del lavoro migrante, dei permessi e sanatoria in corso, della revisione della Bossi Fini, senza dimenticare l’ancora attuale emergenza nordafricana, il conflitto in Siria e il diritto ai permessi umanitari, a particolari permessi e aiuti per i terremotati e gli sfollati in Emilia. Un ulteriore richiesta sarà quella di avviare attività di sensibilizzazione su tutto il territorio e in particolare nelle scuole, chiedendo la valorizzazione di tutte le lingue madri e la revisione dei programmi scolastici che comprendano anche le culture di diversa provenienza dall’autoctona. In programma anche il primo festival della rete Primo Marzo, che potrebbe svolgersi a Matera. Questi sono solo i primi punti emersi dall’articolato dibattito, ancora in corso, che giungerà a piena definizione ad inizio 2013.

 

















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