Più flessibilità e meno vincoli per i proprietari di immobili ubicati in centro storico che intendono riqualificare il patrimonio edilizio esistente. Sono queste le parole d’ordine contenute nella variante al RUE, Regolamento Urbanistico Edilizio, presentato martedì 9 ottobre in conferenza stampa dall’Assessore all’urbanistica Claudia Severi e che sarà tra gli oggetti in discussione nella seduta serale del Consiglio comunale di martedì 9 ottobre.
“Ci siamo resi conto che alle difficoltà e agli effetti negativi provocati sul settore dell’edilizia dalla lunga e perdurante crisi economica – ha affermato l’Assessore presentando il documento – spesso si aggiungono le difficoltà provocate dai vincoli fortemente restrittivi legati ad una normativa vigente che, così come strutturata, rischia in molti casi di disincentivare, anziché agevolare, gli investimenti dei privati sul proprio patrimonio edilizio.
Per questo abbiamo svolto prima una analisi approfondita delle maggiori criticità della normativa vigente che oggi frenano gli investimenti, ed elaborato poi proposte di modifica per superarle. Vogliamo venire incontro ai proprietari che intendono investire per ristrutturare e riqualificare i propri immobili, e che oggi sono disincentivati a farlo da una normativa fortemente limitante ed in parte inadeguata al contesto attuale, dando contestualmente respiro ad un settore strategico dell’economia oggi fortemente penalizzato”.
Entrando nel merito delle modifiche introdotte, si parte dalle cosiddette Unità Minime di Intervento, ovvero quelle aree urbane nelle quali sono compresi anche più immobili di proprietà diverse. La normativa vigente oggi obbliga chi intende procedere a ristrutturazioni complesse alla presentazione di un progetto unitario presentato a firma congiunta da tutte le proprietà appartenenti alla stessa unità minima di intervento.
La variante consente di procedere con interventi edilizi anche per porzioni di Unità Minima di Intervento, non comunque inferiori al singolo immobile.
La variante, in linea con Legge 122/1989 (Tonioli), consente di procedere alla costruzione di autorimesse interrate in aree cortilive e giardini tutelate dalla disciplina del centro storico, a condizione che l’intervento comporti contemporaneamente il recupero dell’area esterna, preservando elementi di pregio quali alberature e manufatti.
Novità anche nell’ambito delle aree a verde privato, dove si introduce la possibilità di realizzare piscine scoperte e piccole strutture quali ad esempio “il giardino d’inverno”, e nell’uso di primi piani. In questo ultimo caso la normativa vigente prevede prevalentemente destinazione a residenza per i piani superiori, fatta eccezione per gli immobili classificati come non residenziali. Con le modifiche contenute nella variante si introduce la possibilità di effettuare cambi d’uso per l’insediamento di uffici. Sarà altresì consentito, laddove al piano terra sia insediata un’attività commerciale di vicinato o un pubblico esercizio, di ampliarla comprendendo il piano superiore.
Per quanto riguarda gli edifici con piani in eccesso da demolire, oggi la normativa vigente non consente interventi che vadano oltre alla manutenzione straordinaria, compreso il divieto di attuare cambi di destinazione d’uso per l’intero immobile. Le modifiche introdotte restringono l’applicazione di questa norma ai soli piani in eccesso, consentendo invece di intervenire liberamente sul resto dell’immobile.
Novità anche sul fronte dei vani tecnici, come ambienti caldaia, vani di servizio ascensori ed altri ambienti che oggi sono compresi nel volume dei vani abitativi. Si introduce la possibilità di realizzare vani tecnici di dimensioni contenute su fronti interni o in interrato per edifici soggetti a restauro e risanamento conservativo e a ristrutturazione edilizia.
Modifiche importanti per agevolare anche gli interventi per aumentare le unità abitative. Oggi la norma prescrive l’obbligo di reperire un numero di cantine o vani sottotetto pari almeno al numero di nuove unità immobiliari realizzate.
Ad esempio nel caso di un ampio sottotetto, la possibilità di realizzare una mansarda abitabile è vincolata all’obbligo di reperire un adeguato spazio cantina o accessorio.
Con la variante si propone di limitare la norma attuale alle unità immobiliari finali aventi superficie utile inferiore a 70 mq.
Ad esempio in un sottotetto il cui recupero ha consentito la realizzazione di appartamenti di dimensioni superiori a 70 mq. si ritiene che nella medesima superficie sia già assolto l’obbligo di reperire una zona destinata a vano accessorio.
“Come Assessore all’urbanistica – ha affermato Claudia Severi – mi sono assunta l’onere di analizzare, insieme all’ufficio tecnico, la normativa esistente con l’obiettivo di trovare soluzioni per superarne gli attuali limiti, convinta che questo sia il compito di un’amministrazione che voglia davvero venire incontro ai propri cittadini e che tra i propri obiettivi di mandato ha posto la riqualificazione ed il rilancio del centro città. Dopo l’avanzamento del progetto di riqualificazione di Piazza Martiri partigiani, oggi presentiamo il frutto di questo lavoro che valorizza ed incentiva la volontà e la capacità dei privati di riqualificare il proprio patrimonio edilizio ed abitativo in centro storico, auspicando una condivisione da parte del consiglio comunale”.