“Non paghi dei 14 milioni di euro di rimborsi elettorali che intascano, e a cui il Movimento 5 Stelle – unico – ha rinunciato, pare che i Partiti della Regione Emilia-Romagna abbiano bisogno anche dei soldi pubblici dei budget per finanziarsi le campagne elettorali” – dice Andrea Defranceschi, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione Emilia-Romagna, che ha inviato una richiesta al Presidente dell’Assemblea Legislativa Matteo Richetti – “Sembra evidente dalle frasi riportate nell’intervista al revisore dei Conti Luca Mazzanti dalla quale, pare, la pratica di pagare con i soldi del budget le campagne elettorali fosse consolidata e tacitamente accettata. Quando Mazzanti dice ‘Le cene simultanee di Nanni? Non è impossibile: in campagna elettorale è del tutto plausibile che un candidato faccia più di un incontro in una stessa sera, con diversi gruppi di persone. Mangia l’antipasto in un ristorante, il primo in un altro e passa in un altro ancora per il dessert, per incontrare diverse persone. Non stiamo certo parlando di un giornalista che per una trasferta si fa rimborsare tre cene. Parliamo di politici in campagna elettorale’ scopre il gioco” – continua Defranceschi, che ricorda le leggi che impediscono il finanziamento pubblico ai partiti, l’articolo 7, comma 1, della legge dello Stato 2 maggio 1974, n. 195 e l’articolo 4, comma 1, della legge dello Stato 18 novembre 1981, n. 659 – “di utilizzare illecitamente questi soldi per le campagne elettorali. Ora chiedo al Presidente Richetti se ne fosse a conoscenza, e per quale motivo, eventualmente, su tutto questo non abbia detto nulla. Il discorso si può estendere alla Presidente dell’VIII Legislatura, Monica Donini. Questa pratica è illegale e, secondo le nostre leggi regionali (L.R. 32/97) spetta proprio all’Ufficio di Presidenza controllare la corrispondenza fra spese e attività istituzionali del Gruppo. Se non c’è, come nel caso sopra esposto, la legge è violata. Ora però” – conclude il Capogruppo – “mi è ancora più chiaro per quale motivo il Movimento 5 Stelle, nonostante il 7% alle Regionali 2010, sia stato escluso dall’Ufficio di Presidenza, che ha delega di controllo sulle spese della precedente Legislatura: avremmo potuto vedere tutte le carte e gli scontrini 2005-2010, e allora sarebbero stati dolori…”
(Andrea Defranceschi, Capogruppo Gruppo Assembleare Movimento 5 Stelle-Beppegrillo.it Emilia-Romagna)