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Governo Monti, Silp per la Cgil Modena: “Robin Hood alla rovescio”

Le OO.SS. della Polizia di Stato, negli ultimi anni, hanno sempre evidenziato carenze di risorse in termini di mezzi e uomini per le Forze di Polizia ed in particolare della Polizia di Stato, sperando sempre in un riconoscimento della specificità della funzione svolta, riconosciuta e dibattuta da tutti i politici specie nelle aule parlamentari, ma nei fatti mai riconosciuta.

Sono rimaste in silenzio per anni sul taglio delle retribuzioni, sui contratti bloccati, sulle progressioni di qualifica che non comportano aumenti stipendiali, perché in considerazione della grave crisi economica che ha colpito duramente il paese ed in particolare i lavoratori, non hanno ritenuto questo il momento per rivendicare aumenti stipendiali. Per questo sono rimaste in silenzio, per coerenza e rispetto di tanti uomini e donne che hanno perso il lavoro.

Ma ora basta! Non possiamo più tacere di fronte alle iniquità di questo Governo che si ricorda delle forze di Polizia solo quando si deve fronteggiare il fenomeno immigrazione sempre più crescente, o quando ci sono da gestire le piazze bollenti, fenomeni che vanno affrontati con interventi di politiche-sociali e non con l’ordine pubblico, salvo poi dimenticare chi siamo davanti ad una riforma delle pensioni che penalizza fortemente le Forze di Polizia.

Ci chiediamo a chi possa mai giovare tenere in servizio personale con oltre 60 anni di età, ed in che modo i poliziotti di domani logorati da trenta anni di servizio alle spalle potranno tutelare la sicurezza dei cittadini senza mettere a repentaglio la propria incolumità e quella dei cittadini stessi. Il Governo ne fa solo una questione di carattere economico effettuando ulteriori tagli alle già esigue risorse delle forze di Polizia, senza però toccare in nessun modo le retribuzioni dei dirigenti pubblici, indennità e premi sproporzionati. Quelle non si toccano, fanno parte dei compensi economici acquisiti per eredità.

Intanto nel prossimo gennaio ci saranno le assegnazioni dei nuovi agenti, pochi per la verità, in tutti gli uffici della Polizia di Stato saranno solo 2.800, mentre a Modena verranno assegnate 10 unità a fronte di oltre 15 cessazioni dal servizio, ulteriore segno negativo che si andrà ad aggiungere all’attuale carenza di oltre 50 uomini. Potremmo anche dire che ci è andata bene perché dal prossimo anno con la spending review, speriamo che il Parlamento la modifichi, si potrà assumere nelle Forze di Polizia solo il 20% del personale cessato dal servizio, che tradotto in termini numerici significa che a fronte di 5 cessazioni dal servizio si potrà effettuare solo un’assunzione.

Vanno in pensione circa 2.000 dipendenti l’anno e se ne possono assumere solo 400.

Questo è quello che nei fatti sta facendo questo Governo per le Forze di Polizia, nonostante tutti dicono di impegnarsi per migliorare la sicurezza dei cittadini e nel contempo la condizione lavorativa delle forze dell’ordine. Noi abbiamo capito che questo impegno è solo a parole, e siamo preoccupati perché abbiamo anche capito che ai cittadini Modenesi non ci pensa nessuno. Forse toccherà al poliziotto, che il Governo Monti vuole tenere in servizio fino a 63 anni, pensare ai cittadini modenesi? Chi rincorrerà il malvivente di 20 anni? Noi continueremo a lavorare per la collettività modenese, ma siamo stanchi di essere presi in giro, trascurati dalla politica e dal nostro Dipartimento.

(La Segreteria Provinciale Silp per la Cgil Modena)

















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