“E’ una situazione insostenibile perché dalle pensioni più basse d’Europa (fonte Istat), dalla perdita del potere d’acquisto di chi percepisce una pensione medio/bassa è calato di oltre il 50% (dal 1993 ad oggi), emerge ora che i pensionati italiani pagano oltre 1.600 euro in tariffe e tasse. Una situazione si è ulteriormente aggravata con l’introduzione dell’Imu, che comporterà un’uscita di altri 100/200 euro di a dicembre” parole di Loris Cavalletti che, proprio prima della decisione dei Comuni sul confermare o modificare le aliquote lancia una proposta sul tema del finanziamento alla non autosufficienza, prendendo spunto, ad esempio, “la cronaca sul caso Fiorito di cui tanto si parla”.
“E’ una bomba sociale ad orologeria – spiega Cavalletti – se pensiamo alla questione della non autosufficienza, le statistiche ci dicono che a causa della crisi si stanno riducendo le spese per esami, analisi e medicinali da parte degli stessi. Questo fatto aumenterà la spesa sanitaria perché, in realtà, saranno di più le persone malate. Di fronte anche allo scandalo della politica proponiamo di destinare i fondi regionali, provinciali, comunali previsti per le forze politiche al finanziamento del fondo per la non autosufficienza insieme alle quote previste per i vitalizi dei Parlamentari e dei consiglieri regionali: questo in aggiunta a quanto deve mettere lo stato dalla fiscalità generale”.
Ma si tratta di diritti acquisiti…
“E’ un errore – rimarca Cavalletti -. Anche le donne avevano il diritto di andare in pensione a 60 anni e tutti con i 40 anni di lavoro e, invece, questo ‘diritto’ è mutato! Ai poveri si può togliere tutto ai ricchi e ai politici no? Al Governo Monti chiediamo almeno una cosa equa: eliminare questi privilegi. Un consigliere ‘fiorito’ può andare in pensione a 50 anni e una maestra deve lavorare fino a 67 anni? Ma in quale paese siamo?”
Non è finita: “Nel 2013 è prevista, inoltre, la nuova tassa comunale sulla raccolta dei rifiuti (Tares) che sostituirà le due precedenti imposte (Tarsu e Tia) con un conseguente aumento del prelievo. Se consideriamo i costi energetici di luce, gas, spese idriche,…, che sono in forte aumento si può calcolare complessivamente un peso, aggiuntivo rispetto ai 1.600 euro, di circa 700-800 euro all’anno, ovvero più di una mensilità di pensione media netta”.
A preoccupare i pensionati si aggiunge anche l’iniziativa dell’Inps che dal 30 settembre non pagherà più le pensioni in contanti superiori a 1000 euro. “Avremo pensionati a cui non arriverà più la pensione: ci chiediamo se questi siano stati avvistati. Nel confronto tra Istituto, sindacati e pensionati auspichiamo si possa trovare una soluzione che eviti in futuro di pagare e poi chiedere il rientro, come nel caso delle quattordicesime, perché non c’è il diritto. Chiediamo che il recupero sia diluito in quote minime, per le pensioni da fame. Ma che il recupero sia massimo nel caso del finanziamento alla politica e illegalmente utilizzato”.
“La Fnp Cisl – conclude il segretario della Fnp Cisl di Reggio Emilia – nei prossimi giorni avvierà un confronto con le altre organizzazioni e con i livelli superiori per una iniziativa forte sulla riduzione dei costi della politica. A noi anziani piace la politica: siamo nati con la politica, ma quella che vuole realizzare il bene comune la giustizia sociale e c’è un modo semplice per eliminare i corrotti e i ladri: garantire chi è impegnato in politica lo stipendio di un quadro operaio o impiegato pubblico o privato”.