“Come già successo lo scorso anno, il consigliere comunale Nino Fraulini e alcuni, pochi in verità, appartenenti al comitato “Salviamo l’Ospedale di Pavullo”, stanno agitando sul futuro del nostro ospedale paure del tutto infondate e prefigurano scenari che realisticamente non possono accadere e che non corrispondono in alcun modo a ciò che è scritto nel Pal”. L’Assessore alla Sanità Milena Chiodi, interviene sul riaccendersi della discussione sulle prospettive del nosocomio pavullese e, soprattutto, tranquillizza i cittadini. “Non è vero – prosegue – che la riorganizzazione dell’ospedale che sta riguardando anche il reparto di Geriatria, comporterà una riduzione del livello di assistenza dei pazienti anziani. Non dobbiamo fermarci ai nomi e a come saranno organizzati i reparti, ma considerare il tipo di assistenza che concretamente sarà garantita. Così come non è vero che il paziente anziano acuto non sarà più ricoverato a Pavullo e sarà costretto ad andare a Modena. Se così fosse, l’Amministrazione Comunale sarebbe stata la prima a battersi affinché ciò non avvenisse. L’anziano acuto, continuerà a essere ricoverato a Pavullo e potrà essere, come già avviene oggi, trasferito in un altro ospedale, solo nei casi più complicati, nei quali il ricorso a competenze specifiche su determinate patologie, si renda necessario per la sua sicurezza. Questo, infatti, già accade ora con il reparto di Geriatria ancora in piedi e deriva dal fatto che il nostro ospedale fa parte di una rete provinciale, in grado di attivare, caso per caso, le competenze più adeguate. La rete è un valore aggiunto e non uno svantaggio, come qualcuno vorrebbe far credere. Nel concreto, a Pavullo, il paziente anziano non sarà ricoverato nel reparto di Geriatria inteso come ora, ma nell’area Omogenea di Medicina interna, che prevederà posti letto differenziati in base al livello di assistenza medica ed infermieristica di cui ha bisogno e per i quali si parla di alta, media e bassa intensità di cura. In questo modo si faciliterà il passaggio da un livello di intensità di cura all’altro e si risponderà al bisogno del paziente in modo appropriato, evitando allo stesso tempo un’occupazione di posti letto per acuti da chi richiede livelli di assistenza più bassi. E’ vero che diminuiscono i posti per acuti, ma questa riduzione sarà compensata da un uso più razionale degli stessi, che saranno utilizzati per il tempo necessario nel quale il paziente abbia bisogno di livelli di assistenza relativamente elevati”. “Quello che si sta prospettando – precisa Milena Chiodi – non è nulla di diverso da quanto è scritto nel Pal che, lo ricordiamolo, è stato approvato all’unanimità da tutti i Sindaci meno di un anno fa. Uno degli aspetti salienti del Pal, è proprio quello di riorganizzare gli ospedali, non solo quello di Pavullo, per aree omogenee e per intensità di cura, superando la logica dei reparti come li abbiamo intesi fino a oggi. Il compito dell’Ausl, è quello di attuare le linee di programmazione che la politica ha stabilito e non ci sono motivi per rimettere mano, a distanza di appena un anno, a una programmazione triennale su un tema importante e anche innovativo come quello appena citato. L’Assessore, poi contesta a Fraulini e al comitato l’arrogarsi il merito dell’inserimento dell’emendamento che, all’interno del Pal, tutela l’ospedale di Pavullo. “L’Amministrazione Comunale – conclude – si è sempre mossa con grande attenzione e determinazione nelle sedi istituzionali, per garantire che il nostro ospedale non fosse svuotato e rimanesse in grado di dare risposta ai bisogni della popolazione, all’interno di un sistema sanitario, che è fatto di una rete di ospedali e di assistenza territoriale. Ed è proprio quello che è avvenuto: l’ospedale, infatti, non sta chiudendo, come qualcuno aveva voluto demagogicamente far credere, e ha visto, in questi mesi, la nomina dei nuovi primari e il completamento del laboratorio analisi”.
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