La giunta dell’Unione ha approvato due delibere lo scorso 7 giugno: la numero 53 fissa le linee di indirizzo per il lavoro da fare nei prossimi anni sul fronte rifiuti urbani e la numero 54 da il via libera al progetto Smart Area.
Le linee di indirizzo operano una sintesi dei più importanti pronunciamenti europei, nazionali e regionali per orientare le scelte che dovranno essere fatte nei prossimi anni per arrivare a produrre meno rifiuti, per inquinare di meno e per riciclare di più.
La prima conseguenza operativa è il progetto Smart Area che nasce all’interno del percorso condiviso in questi anni con ATO e HERA sul sistema idrico integrato (acquedotti, fognature e depuratori) e con la Provincia e HERA sui rifiuti e che si estenderà anche alla gestione delle reti energetiche.
Smart Area non è solo un’idea alla moda, ma una nuova metodologia per affrontare problemi complessi come quelli che riguardano la sicurezza del territorio, la gestione dei rifiuti, la gestione delle reti idriche, elettriche, del gas e della illuminazione pubblica.
In concreto: sul fronte idrico, nel triennio 2009-2011, si è concluso il progetto di interconnessione delle reti comunali permettendo di condividere le risorse idriche tra pianura, pedecollina e montagna. Questo ci permette di pensare ad una gestione più avanzata dell’intera risorsa idrica.
Sul fronte rifiuti, nel biennio 2010-2011, secondo un piano di graduale intervento proposto dal gestore, era già stata riorganizzata la raccolta stradale nei Comuni di Spilamberto, Castelnuovo e Vignola sul modello dei punti di raccolta completi, riorganizzazione che nel biennio 2012-2013 riguarderà tutti gli altri Comuni dell’Unione. Poi in questi mesi è partita la sperimentazione della nuova organizzazione dei cassonetti stradali nei Comuni di Castelvetro, Marano e Guiglia con in più l’aspetto dell’eliminazione delle bocche selettive sui cassonetti per la plastica e la carta (come già anche a Spilamberto), l’applicazione di bocche selettive sui cassonetti dell’indifferenziata, l’eliminazione dei cassonetti isolati dell’indifferenziata e la loro sostituzione con delle batterie di bidoncini per una raccolta porta a porta nelle campagne. Nel Comune di Castelnuovo questo modello partirà a breve. La sperimentazione sarà utile per testare l’efficacia dell’iniziativa e quindi valutare di estendere tale scelta anche nei restanti Comuni dell’Unione.
Nel Comune di Vignola, oltre all’eliminazione dei cassonetti isolati di indifferenziata nelle campagne a cui si sostituiscono le batterie di bidoncini per la raccolta differenziata, sono in fase di avvio alcune importanti novità: la raccolta mirata dell’organico presso ristoranti e pubblici esercizi e l’avvio dai primi mesi del 2013 della raccolta porta a porta in un quartiere dell’area urbana.
L’obiettivo è migliorare il servizio ai cittadini, garantendo il supporto per un corretto conferimento dei rifiuti urbani e contemporaneamente facilitare la raccolta differenziata. L’obiettivo finale è triplo infatti, mantenere sotto controllo i costi, ridurre la produzione dei rifiuti e portare la raccolta differenziata (RD) oltre il 65% nel triennio 2012-2014.
I primi dati sono positivi sia come riduzione dei rifiuti indifferenziati che come aumento della differenziata.
Nei prossimi mesi è prevista la realizzazione della rete delle stazioni ecologiche (Montale, Castelnuovo, Spilamberto, Castelvetro, Vignola, Savignano, Marano e Guiglia) in modo da permettere a tutti i cittadini dell’Unione di conferire i rifiuti nel posto e nel giorno più comodo per loro.
In parallelo sono in corso tre sperimentazioni ulteriori: a Spilamberto con il progetto “la differenziata intelligente” con smart card, a Savignano con il progetto “Dea Minerva” per la raccolta delle bottiglie di plastica presso le scuole e a Vignola-Spilamberto con il progetto di raccolta degli oli esausti dei ristoranti.
Contemporaneamente partiranno a Vignola, Castelnuovo, Marano, Spilamberto e Savignano specifici momenti di educazione ambientale per gli studenti.
“Nell’attuale situazione di grave crisi – afferma il Sindaco di Savignano e Assessore alle Politiche Integrate per la Gestione dei Rifiuti Germano Caroli- è ancora più necessario, che in passato, coniugare il raggiungimento di buone performance del servizio di raccolta dei rifiuti con la sostenibilità economica del servizio stesso; rendendo protagonisti i Comuni nella proposta e nella sperimentazione di buone pratiche locali finanziate da economie di gestione”.
“E’ un grande sforzo ambientale e di sistema- commenta il Sindaco di Spilamberto e Assessore all’Ambiente Francesco Lamandini- che cerca di mettere insieme le sinergie di un territorio vasto con le specificità di ogni comune: con l’obiettivo, da una parte, di produrre meno rifiuti differenziandoli di più e, dall’altra, di ottimizzare i costi delle raccolte per contenere il più possibile gli oneri del servizio. Nell’ottica di un territorio che vuole sempre essere all’avanguardia nella sicurezza ambientale”.
“Il percorso fatto è altamente positivo per il territorio- conclude il Presidente dell’Unione Terre di Castelli Daria Denti- Gli assessori all’ambiente degli otto comuni, insieme ai rispettivi uffici hanno avuto modo di lavorare insieme e questo ha portato a progetti che gettano le basi concrete perché i temi ambientali diventino patrimonio comune di tutto il territorio. Il confronto, continuo e proficuo, tra sensibilità e esperienze differenti ha prodotto un pacchetto di azioni molto ricco, differenziato non più sulla base di confini amministrativi ma per avviare sperimentazioni già pensate per essere replicate su scala più vasta. In questo modo l’Unione Terre di Castelli diventa non solo un soggetto importante per il potere competitivo che può esercitare, ma soprattutto come luogo che rende possibile, con il contributo di tutti, progetti che singolarmente non sarebbero possibili”.