Una delle caratteristiche che differenziano esseri umani e animali è che questi ultimi non svengono. La transitoria perdita di coscienza, che i medici chiamano sincope, quasi sempre dovuta ad un temporaneo ridotto afflusso sanguigno al cervello, è stato stimato colpisca più di metà della popolazione europea almeno una volta nella vita. Nonostante la frequenza con cui i medici si trovano di fronte a tale fenomeno, però, una corretta e veloce diagnosi è sempre difficoltosa. Per questo motivo è stato inventato il ‘tilt test’, tecnica diagnostica di riferimento a livello internazionale nella follow-chard dei pazienti, che da oggi (lunedì 17 settembre) sarà impiegata anche in Ospedale a Sassuolo dal reparto di Cardiologia diretto dal dottor Francesco Melandri, grazie ad una donazione dell’Associazione Onlus “Amici del Cuore” (vedi scheda di approfondimento), nell’ambito di un percorso per lo studio delle aritmie e delle sincopi che prevede – oltre al ‘tilt test’ – l’esecuzione di altre indagini specifiche e la creazione di un ambulatorio aritmologico.
Il ‘tilt test’ (anche noto come ‘Head Up Tilt Test’) si avvale di un lettino basculante attrezzato che consente di monitorare contemporaneamente frequenza cardiaca e pressione arteriosa sistemica di un paziente colpito da sincope. La sua sensibilità diagnostica oscilla tra il 65 e il 90%, soprattutto sulle sincopi di natura ‘indeterminata’ e per la valutazione di pazienti con sintomi aspecifici, come sensazioni generiche di instabilità o disequilibrio, ovvero quelle di più difficile diagnosi. “L’iter diagnostico di una sincope – spiega infatti Melandri – è sempre irto di difficoltà, per le caratteristiche stesse della sintomatologia: improvvisa, inattesa, di breve durata. Rispondere in modo esaustivo al paziente giustamente allarmato non sempre è semplice. Con il lettino ‘tilt’ non solo sarà possibile evitare ricoveri inappropriati, accertamenti costosi a bassa resa diagnostica ma anche definire correttamente, nella maggioranza dei casi, la causa di una sincope apparentemente senza motivo”.
“L’Ospedale – spiega il Direttore generale Bruno Zanaroli – ringrazia tutti gli ‘Amici del cuore’ per la generosità dimostrata ancora una volta. Con il lettino ‘tilt’ Sassuolo fa un passo avanti nella creazione di una ‘sincope unit’ da affiancare a quelle di altre importanti strutture sanitarie regionali”.
Amici del Cuore
L’associazione e i suoi volontari lavorano sin dal 1992 per aiutare a migliorare le varie strutture cardiologiche presenti nella rete ospedaliera della provincia di Modena. Nel 2011 contava oltre 1.400 soci. La Onlus è molto attenta alla prevenzione delle malattie legate all’apparato cardiocircolatorio, in aumento costante negli ultimi anni. Scopo primario dell’associazione è promuovere interventi benefici sul territorio, perché – spiegano gli ‘Amici del cuore’ – “quando si tratta di prevenzione, non possiamo parlare di costi ma del più utile degli investimenti possibili. Se infatti si ritiene valido, intelligente ed economico fare il tagliando alla propria automobile non ci si può non curare di farlo anche al proprio cuore”.
Immagine: dall’alto a sinistra: Francesco Melandri, Roberto Parravicini, Giuliano Alessandrini, Natalino Michelini, Bruno Zanaroli