“Tra il piattume a livello nazionale e nell’assenza totale a livello locale del Pdl, devo ammettere, a denti stretti, che provo un pizzico d’invidia per il fenomeno Renzi e per il dibattito che si è scatenato attorno a questa figura. Non amo i rottamatori e non amo Renzi, anzi penso che la politica sia molto complessa e che servano folte schiere di costruttori. Bisogna però ammettere che le folate di vento portate dal Sindaco di Firenze all’interno della nomenclatura del Pd sono salutari nella vita di un partito e più in generale nel campo della politica. Una disputa che dà corpo e forma alla possibilità comunque di un futuro per chi vede il Paese da sinistra, piuttosto che relegarla solo in una guerra tra giovani e vecchi o tra ex Ds o Ppi che nulla cambia. Tutto questo non avviene nel Pdl e più in generale nel campo di chi è alternativo alla sinistra. L’impressione che si ricava dai resoconti dal sapore burocratico per quanto riguarda ad esempio la legge elettorale è che nel centro destra vi sia solo il tentativo di limitare i danni. Nessuno sguardo oltre il dopodomani. C’è un odore di stantio che si avverte chiaramente. L’assenza di un messaggio del Popolo della Libertà sul futuro del Paese, salvo la pur legittima rivendicazione identitaria e di campo, fa apparire il Governo Monti, con i suoi meriti e difetti, come un’esperienza che almeno potrà vantare una serie di cose concrete realizzate alla fine del proprio cammino. Sia ben chiaro: nessuna volontà personale di strizzare l’occhiolino ai post e ai neo compagni ma mai avrei pensato di dover guardare dall’altra parte del campo la squadra avversaria che si allena prima della partita e dover pensare: possibile che non vi sia un Renzi anche per chi come me non sta con la sinistra?”.
Lo afferma il Consigliere regionale del Pdl dell’Emilia Romagna, Andrea Leoni, eletto nella circoscrizione di Modena.
