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Sospensione tasse zone terremotate, Confesercenti Modena: “Una scelta doverosa, ma ora si deve continuare a lavorare per introdurre misure a sostegno delle imprese”

Opportunamente ieri sera il Governo ha deciso di ripristinare la sospensione sino al 30 novembre degli adempimenti e dei versamenti fiscali per quanti vivono e lavorano nelle zone colpite dal sisma. “È un segnale positivo, fortemente auspicato dall’intera comunità modenese, ma ora si deve continuare a lavorare per introdurre nuove misure che siano il più possibile aderenti alla situazione reale, perché, comunque è sotto gli occhi di tutti che per superare l’emergenza occorrerà più tempo, ancora di più per ottenere il consolidamento della ripresa” commenta il direttore generale di Confesercenti Tamara Bertoni.

Per questo è indispensabile guardare anche al di la dell’emergenza immediata perché molte imprese – ben 4 su 10 – non sono riuscite ancora a ripartire e di queste oltre il 40% ha di fronte un futuro molto incerto che potrebbe sfociare nella chiusura. Si deve intervenire in modo selettivo al fine di salvaguardare il più possibile la base produttiva di questo importante distretto, prevedendo per chi è tuttora in grave difficoltà la sospensione almeno sino a maggio 2013, quando la fase più critica dovrebbe essere superata. E’ una delle condizioni prioritarie affinché questa parte importante del tessuto economico possa davvero progettare la ripresa. Affrontata l’emergenza pura, occorre poi sostenere il consolidamento perché l’economia è vitale per la comunità locale. Per questo risulterebbe coerente prevedere, anche dopo il 2013, una congrua rateizzazione di quanto dovuto all’erario e ai vari Istituti, oltre a significativi abbattimenti come avvenuto in altre aree colpite dal terremoto.

A ciò aggiungiamo che per mantenere attrattiva per gli investimenti l’intera area del cratere e contrastare il rischio di delocalizzazione di imprese sarebbe auspicabile un intervento sul costo del lavoro attraverso forme di incentivo per le nuove assunzioni; incentivi che prevedano significative riduzioni dei contributi sia per le imprese sia per i lavoratori.

Infine, considerando che il sisma ha provocato un’ulteriore forte contrazione della domanda di beni e consumi, già duramente colpiti dalla crisi economica, e che gran parte delle rete commerciale è ancora ferma o di prossima delocalizzazione in sedi provvisorie, è necessario un intervento specifico per sostenere i consumi per la durata di almeno tre anni. Un’IVA agevolata per tale periodo, limitatamente alle transazioni tra imprese e consumatore finale, potrebbe contribuire a favorire la ripresa dei consumi destinata altrimenti a rimanere in uno stato di forte sofferenza.

Accompagnare da parte dello Stato le imprese e la comunità locale nell’emergenza, prevedere un percorso affinché il sistema economico dell’area colpita dal sisma possa guardare alla ripresa, diventa condizione necessaria affinché il grande contributo che questo territorio ha dato al Paese e al suo Prodotto Interno Lordo, alle sue eccellenze produttive e, non dimentichiamolo, al gettito fiscale non si depauperi irrimediabilmente.
















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