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Martedì 19 giugno riunione del Comitato di Sorveglianza del Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale

Offrire, grazie ai fondi strutturali, un’opportunità concreta alle attività produttive emiliano-romagnole colpite dal sisma, contribuendo alla ripresa dell’attività economica. Con questo primo punto all’ordine del giorno la Regione Emilia-Romagna aprià il Comitato di Sorveglianza del Por Fesr, in programma domani martedì 19 giugno, nella sede della Regione (ore 10, Terza Torre, Sala Piano Terra, viale della Fiera 6).

Predisporre nuovi insediamenti, anche temporanei, per le imprese e sostenere in modo particolare quei distretti – biomedicale in primis, ma anche alimentare, meccanica e ceramica – che dovranno continuare a rappresentare, un’eccellenza economica nazionale e internazionale. Questa la proposta della Regione che discuterà con la Commissione europea le misure concrete da mettere sul tavolo per offrire una risposta alle imprese coinvolte.

A seguire, l’incontro di domani farà il punto su risultati, criticità e linee future d’azione del Por Fesr 2007-2013, sulla base degli obiettivi raggiunti nei primi sei mesi di quest’anno. Risultati che confermano come i fondi europei possano continuare a giocare un ruolo determinante per lo sviluppo dell’Emilia-Romagna.

I risultati del primo semestre 2012

Un posto di primo piano, nei primi 6 mesi dell’anno, va alle misure per il sostegno all’autoimprenditorialità innovativa. Dopo il bando “nuove imprese” – chiuso a fine 2011 con un centinaio di domande presentate – si è avviato da poche settimane (15 maggio) il nuovo bando “start up innovative”, che mette in campo 2,5 milioni di euro, elevabili in corso d’anno, per sostenere l’avvio di nuove imprese ad alto contenuto di innovatività e che allo stesso tempo garantiscano, nei propri piani di investimento, un incremento certo e misurabile dell’occupazione stabile. «Con questa misura – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – forniamo, ai giovani che vogliono mettersi in gioco, le risorse per il ‘decollo’ dell’impresa. E allo stesso tempo sosteniamo il progetto dei tecnopoli, essendo la collaborazione con strutture di ricerca tra i criteri premianti previsti dal bando».

Una linea strategica – innovazione, impresa e coesione sociale – già proposta nel 2011 con il bando “innovazione-reti”, che aveva ricevuto quasi 1.600 adesioni, e che entra ora in fase operativa con 130 milioni di euro di investimenti innescati grazie ai 29,4 milioni di contributi erogati. In tutto 399 progetti finanziati, proposti in buona parte da giovani e donne, con un incremento dell’occupazione stimato in 450 unità. E sono già 170 le nuove imprese parte della rete EmiliaRomagnaStartUp, il primo portale interamente dedicato alla creazione d’impresa innovativa e sostenuto dal Programma Fesr. Mentre Ingenium Emilia-Romagna II – il fondo di capitale di rischio lanciato nel 2011 con un plafond di 14 milioni, 7 dei quali provenienti dal Por Fesr – è stato potenziato grazie alla firma di una convenzione con Aster e alla creazione di un “Info Desk” presso il Cnr-Area della Ricerca.

Sul fronte green economy la pubblicazione dei risultati del bando per la rimozione dell’amianto e l’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici: 214 progetti grazie ai quali spariranno dai tetti dalle imprese emiliano-romagnole 208mila mq di manufatti pericolosi, sostituiti da pannelli fotovoltaici per oltre 23.200 kWh di potenza. Mentre partirà a luglio – dopo la conclusione dell’iter di aggiudicazione – il nuovo fondo rotativo per il finanziamento della green economy.

Le Aree produttive ecologicamente attrezzate, dove tra convenzioni già firmate e che saranno perfezionate nei prossimi giorni (ammontano a una trentina quelle riguardanti gli interventi energetici finanziati dal Programma) si arriva ad un totale di quasi 32 milioni di euro di fondi europei concessi, per 42,6 milioni complessivi considerando anche gli interventi ambientali sostenuti direttamente dalla Regione.

L’intero sistema dei tecnopoli per la ricerca industriale che fa perno sulla Rete regionale dell’Alta tecnologia si è poi dato appuntamento, nei giorni scorsi, alla settima edizione di Research to Business. Un’occasione ulteriore per far conoscere a imprese e ricercatori le opportunità dei fondi strutturali, che avranno un ruolo determinante anche nella fase di ricostruzione per il dopo-sisma, grazie in particolare alle innovazioni sviluppate nei laboratori della piattaforma Costruzioni per il monitoraggio della stabilità statica e dinamica di scuole, ospedali, case private, edifici storici.

Infine, per il patrimonio culturale sono diversi i progetti conclusi nella prima parte del 2012 nell’ambito dell’Asse 4 del Programma. Su tutti, l’inaugurazione della Casa museo Enzo Ferrari, avvenuta a marzo, con ampia partecipazione di pubblico e stampa internazionale, accorsa per vedere l’avvenieristica ed ecocompatibile struttura realizzata nel cuore della Motor Valley emiliana. Gli stessi progetti di valorizzazione e qualificazione del patrimonio ambientale e culturale – in tutto 38, per 41 milioni di euro di contributo – sono stati protagonisti del festival AllegroMosso, che ha portato in Emilia-Romagna, a maggio, 6mila i giovani musicisti provenienti da tutta Europa, per oltre 400 concerti che si sono tenuti, in molti dei luoghi riqualificati grazie al Por Fesr, in 25 località della costa e dell’entroterra.

















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