Boe di piume fucsia, trampolieri, ragazze con altissime trecce di capelli, fiori, bandiere con i colori dell’arcobaleno, ragazzi con indosso gigantesche ali d’angelo e altri con le tute blu indossate a torso nudo, ma anche tantissima gente con abiti normali: genitori di persone omosessuali e coppie con rapporti consolidati negli anni. E’ il gay pride nazionale appena partito da porta Saragozza a Bologna, che arrivera’ in piazza Maggiore.
Una sfilata colorata e festosa, aperta da uno striscione con su scritto ‘Tutto comincia con l’orgoglio’. Dietro a reggerlo ci sono il presidente nazionale di Arcigay Paolo Patane’, il presidente di Arcigay Bologna Emiliano Zaino, l’assessore provinciale all’agricoltura Gabriella Montera, l’assessore comunale al commercio Nadia Monti, il leader storico dell’Arcigay e presidente onorario Franco Grillini, insieme alla parlamentare del Pd Paola Concia.
La sfilata accompagnata da musica e tamburi e’ una manifestazione di rivendicazione per i diritti della comunita’ Lgbt, ma anche una grande mobilitazione di solidarieta’ per i terremotati dell’Emilia. Tantissimi i cartelli portati al corteo riferiti alla chiesa e contro il Vaticano, tra cui alcuni su cui si legge ‘Cloro al clero’. ‘Ne’ Stato ne’ Dio sul corpo mio’ e’ la scritta di un cartello montato su una bicicletta che sfila tra le prime linee, ‘Chiudere il Vaticano Guantanamo mentale’ si legge ancora.
Sulle magliette dei manifestanti, invece, tante frasi legate alla famiglia tra cui ‘O etero o gay sono sempre figli miei’, oppure ‘Noi siamo una famiglia’ indossata da coppie che sfilano accanto. Le famiglie Agedo e Arcobaleno sono infatti, fra le prime a sfilare. Seguono tutti gli altri tra cui non mancano persone vestite in lattice e borchie, ma c’e’ soprattutto tantissimo colore.
La sfilata e’ partita alle 16, con circa un’ora di ritardo.