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Terremoto: International Paper Italia S.Felice trasferisce i dipendenti a Pomezia e Bellusco

Sono stati temporaneamente trasferiti a Pomezia (Roma) e Bellusco (Monza Brianza) molti dei 170 dipendenti dello stabilimento di S. Felice sul Panaro dell’International Paper Italia, multinazionale americana che produce imballaggi in cartone ondulato. Lo stabilimento sanfeliciano, infatti, ha subito alcuni danni sin dalla scossa del 20 maggio e, da allora, una squadra di tecnici sta lavorando per renderlo nuovamente sicuro e operativo. Con il trasferimento delle maestranze negli altri stabilimenti italiani l’IPI può rispettare i tempi di consegna degli ordinativi, mentre ai dipendenti è assicurata la continuità del lavoro e del reddito. «Le misure prese dall’azienda per non perdere clienti e rimanere competitiva sono state approvate sia dai sindacati che dai lavoratori interessati – afferma il segretario provinciale della Fistel-Cisl, Edmund Agbettor – Dal 28 maggio i dipendenti di S. Felice che lavorano negli stabilimenti di Pomezia e Bellusco si sono resi disponibili a una maggiore flessibilità nei turni e i due stabilimenti stanno lavorando con turni addizionali durante i week end. L’azienda sostiene le spese di viaggio e alloggio; inoltre riconosce una diaria e un’indennità di trasferta ai lavoratori modenesi».

Per Agbettor è apprezzabile lo sforzo organizzativo compiuto dall’IPI, insieme ai lavoratori e ai sindacati territoriali e nazionali, per attivare un piano d’emergenza e ripristinare quanto prima l’attività produttiva a S. Felice. La multinazionale americana ha dimostrato non solo la volontà di non abbandonare il territorio, bensì di mettere in campo tutto il necessario per consentire una ripartenza nel più breve tempo possibile. «In un momento di enorme difficoltà, anche i lavoratori hanno rivelato un commovente spirito di attaccamento alla loro azienda, accettando – continua il segretario della Fistel-Cisl – il disagio di spostamenti cosi lontani pur di garantire la continuità produttiva in un settore in cui, purtroppo, i clienti capiscono, ma non aspettano».

«Ecco un esempio concreto e positivo che dimostra – aggiunge il segretario provinciale della Cisl, William Ballotta – come sia possibile trovare soluzioni-ponte che garantiscono la continuità del lavoro e aiutano le imprese a restare nella nostra provincia o tornarci appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno».

















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