Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano accompagnato dalla moglie Clio è arrivato a Mirandola, prima tappa della sua visita alle popolazioni terremotate dell’Emilia. “L’applauso vero non lo merito io ma solo voi per quello che avete fatto, per quello che farete”. Così Napolitano ha salutato i volontari della protezione civile che ha incontrato nella tendopoli principale durante la sua visita nelle zone terremotate dell’Emilia. “Voi rappresentate l’Italia della solidarietà e del volontariato, questa è veramente l’Italia migliore”.
“State sicuri: non sarete dimenticati, l’Emilia non sarà dimenticata. L’Italia è uno Stato degno di rispetto, siamo una grande nazione che non può venire meno ai suoi doveri quando una parte di essa è ferita a morte”. “Voi siete gente forte. Sono sicuro che l’Emilia debba riuscire a rialzarsi in piedi e sono sicuro che l’Emilia si rialzerà”, ha detto il presidente della Repubblica agli sfollati. Nel corso del suo intervento, parlando agli abitanti emiliani che vivono fuori dalle loro case, il capo dello Stato si è emozionato più volte fino alle lacrime.
Applausi scroscianti dunque il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Mirandola. Le parole del capo dello Stato, il suo incoraggiamento ad andare avanti nonostante le difficoltà e soprattutto il suo impegno a favorire la ricostruzione, ha convinto gli emiliani che ha incontrato. Gli applausi hanno perciò messo a tacere i pochi fischi che una decina di contestatori, riconducibili soprattutto ai centri sociali modenesi, hanno accompagnato l’arrivo e l’uscita di Napolitano dalla tendopoli. Gli applausi hanno segnato i principali passaggi del discorso di Napolitano e soprattutto hanno contraddistinto i momenti in cui il presidente ha parlato con voce rotta dall’emozione, commuovendosi.