La Cisl Fp scrive una lettera aperta in merito all’iniziativa “1 cent di protesta per la delegazione pubblica del Santa Maria nuova”, in atto da alcuni giorni perché al personale del comparto viene negato il pagamento di spettanze economiche maturate nel corso del 2010 e del 2011. Tutto mentre la dirigenza ha già ottenuto premi e compensi.
A rincarare la dose, due comunicazioni giunte dritte dalla direzione: la prima vieta di svolgere regolari assemblee in sale destinate a riunioni dei vari servizi o reparti; con la seconda, l’azienda vuole sbattere fuori i sindacati dal blocco ospedaliero, dove lavora oltre il 90% dei dipendenti, e collocarli in unico locale della vecchia portineria dell’ex Spallanzani.
Ecco dunque le parole della Cisl Fp:
“Riesce difficile pensare ad ‘una rara combinazione astrale’ che faccia combaciare l’iniziativa di protesta dei lavoratori con i due provvedimenti aziendali Riteniamo non sia fuorviante pensare ad una ritorsione nei confronti dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali che indubbiamente non sono compiacenti, non rinunciano ad esercitare il proprio ruolo in autonomia, divenendo controparte severa e soprattutto ‘poco ossequiosa’.
Con la soppressione delle sedi sindacali la Direzione crea una situazione dove lavoratori e delegati avranno serissime difficoltà a partire dalla totale assenza di riservatezza.
La scelta di andare al sindacato (e a quale in specifico si rivolgerà) diverrebbe nota a tutti, anche a chi non lo si vuole far sapere.
Non vi sarebbe alcuna possibilità di privacy per esporre le proprie problematiche personali e non, quali esse siano (contrattuali, organizzative, di salute, di tutela professionale o legale, ecc.).
Una situazione che potrebbe divenire lesiva dei diritti garantiti dallo Statuto dei lavoratori.
L’obiettivo dell’ente è del tutto evidente:
Limitare il più possibile che i dipendenti incontrino e parlino con i rappresentanti sindacali!
La conferma che questa è una precisa volontà, finalizzata a fare ostruzione all’attività sindacale, è data dal fatto che l’azienda toglie le sedi sindacali, lasciando invece dentro al monoblocco e in spazi ben più rilevanti, esercizi commerciali ed altro che sono del tutto estranei alle attività istituzionali, quali ad esempio il deposito magazzino di merceria con le sue bambole, monili e chincaglierie varie, e tanto altro ancora.
In sostanza, abbiamo di fronte gli ennesimi atti arroganti di questa direzione, che cerca volutamente lo scontro avvelenando il clima con decisioni autoritarie, a conferma dell’incapacità di portare avanti corrette relazioni sindacali.
Anche in passato con le precedenti direzioni vi sono stati conflitti, ma mai nessun dirigente era arrivato a voler colpire così palesemente i lavoratori e le loro rappresentanze.
Provvedimenti così apertamente antisindacali erano fino ad ora caratteristici di altre terre ed altri tempi, non certamente della nostra regione! È una vergogna !
L’azienda riveda le sue decisioni e cambi atteggiamento: il personale del Santa Maria nuova merita rispetto e non di essere bistrattato in questo modo. È assurdo vedere il personale lodato ma non pagato!
Dobbiamo ancora una volta ricordare che i dipendenti del Santa Maria nuova sono motivati da un alto senso del dovere? Che i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali hanno operato in modo costruttivo? Che con una forte e radicata presenza hanno affrontato le molteplici sfide dei cambiamenti confrontandosi senza ostruzionismi, spesso facendosi carico, più di chiunque altro, di sostenere processi innovativi, vincendo, anche a caro prezzo, le immancabili resistenze corporative?
Non è certamente un caso se i livelli ottenuti dalla struttura ospedaliera sono così spesso citati dai rappresentanti istituzionali (un po’ di merito andrà ben anche a chi ci lavora, o è solo la dirigenza che deve essere gratificata e ben retribuita?).
Si ritiene essenziale dunque che Carlo Lusenti, Graziano Delrio e Sonia Masini, in qualità di rappresentanti istituzionali, siano consapevoli di come il mancato pagamento di quanto dovuto e gli altri provvedimenti sopraccitati non si limitino a produrre rabbia in tanti dipendenti.
Il comportamento della direzione produce inevitabilmente perdita di fiducia e disaffezione anche nelle istituzioni per la convinzione diffusa che esse siano già al corrente di ciò che avviene tra le mura ospedaliere e non intervengano per porre rimedio.
Dal nostro canto ‘i provvedimenti prepotenti’ del Santa Maria nuova non ci intimoriscono né ci dissuadono, ma al contrario in queste situazioni troviamo maggior motivazione ad esercitare il nostro ruolo con forza e determinazione per difendere i valori del lavoro, coniugando il funzionamento della struttura pubblica con l’interesse dei cittadini e degli operatori.
(Cisl Fp Reggio)