Il dramma del terremoto – oltre a mettere in luce le gravi responsabilità degli industriali che hanno costruito fabbricati insicuri e costretto gli operai ad andare a lavorare nonostante l’emergenza provocando vittime – ha rivelato anche che gli edifici scolastici della provincia di Modena non sono sicuri. La maggioranza degli edifici scolastici della bassa modenese (e non solo) sono stati dichiarati inagibili e presentano grossi danni all’interno: anche per questo le scuole sono state chiuse. Si parla di danni di tale portata che serviranno mesi per ristrutturare gli edifici. Con che criteri vengono costruiti gli edifici che devono ospitare centinaia di ragazzi? Constatiamo che i dirigenti scolastici della nostra provincia, così zelanti nel denunciare e punire gli studenti per i presunti danneggiamenti provocati alle strutture durante le occupazioni delle scuole dello scorso autunno, non lo sono stati altrettanto nel denunciare le condizioni di pericolo degli edifici scolastici.
A tutto questo si aggiunge l’irresponsabilità di alcuni presidi delle zone più colpite che, nonostante l’emergenza, si comportano esattamente come gli industriali che obbligano gli operai ad andare a lavoro. E’ il caso dei presidi delle scuole dei Comuni più colpiti (Mirandola e Finale Emilia) che proprio in questi giorni stanno convocando gli insegnanti per svolgere gli scrutini nelle zone epicentro del terremoto. Da Mirandola ci arrivano segnalazioni di insegnanti delle scuole superiori che vengono convocati per gli scrutini nell’unica scuola non gravemente danneggiata dopo il terremoto, l’edificio scolastico delle medie inferiori. Così, mentre le scuole sono chiuse in tutta la provincia di Modena, con zelo grottesco, proprio in questi giorni la preside del Liceo Morandi di Finale Emilia non solo ha chiamato a lavoro il personale Ata, ma sta convocando gli insegnanti “a ritirare i registri” a Finale Emilia, una delle zone più a rischio, mentre le scosse continuano. Si tratta di comportamenti irresponsabili, che mettono a rischio l’incolumità e la salute dei lavoratori della scuola, quando gli scrutini potrebbero benissimo svolgersi in zone meno a rischio. E’ la stessa pericolosa logica che si sta cercando di far passare anche nel mondo delle fabbriche, quella del “si deve ripartire subito”: in nome dei profitti si è disposti a mettere a rischio la salute e la vita dei lavoratori.
Il sindacato Cub (Confederazione Unitaria di Base) di Modena denuncia come gravi e irresponsabili questi comportamenti. Metteremo in atto tutte le azioni necessarie, sindacali e legali, per denunciare questo grave attacco alle condizioni di sicurezza dei lavoratori della scuola. E’ altrettanto grave che l’Ufficio scolastico provinciale e regionale non intervengano per fare chiarezza su questa situazione. Invitiamo tutti i lavoratori della scuola (insegnanti e personale Ata) a segnalarci casi di questo tipo all’indirizzo cubmodena@tiscali.it.
Confederazione Unitaria di Base (Cub) – Modena