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Confcooperative Bologna resiste alla crisi. Luigi Marino confermato alla presidenza

“Ancora una volta il sistema cooperativo conferma la sua grande forza propulsiva: nell’attuale situazione di grave crisi economica e finanziaria, infatti, le cooperative manifestano un livello di tenuta superiore rispetto alle altre imprese perché hanno saputo reagire alla recessione con prontezza e decisione, contrapponendo alla crisi la forza distintiva della mutualità e della solidarietà”. Lo ha sottolineato Luigi Marino in occasione dell’Assemblea dei Delegati di Confcooperative Bologna che lo ha riconfermato all’unanimità ai vertici dell’organizzazione per il prossimo quadriennio.

“ La formazione ed il lavoro- ha proseguito il presidente- rappresentano la priorità per il Paese, e in particolare per i giovani, che devono essere la forza propulsiva per il rilancio del sistema sociale e economico”.

“In Italia come a Bologna – ha proseguito Marino – la cooperazione ha saputo creare nuovi posti di lavoro anziché ridurli”. In linea con quanto avvenuto a livello nazionale, nel quadriennio della crisi, gli occupati sono aumentati a Bologna dell’11% attestandosi a 15.600 unità.

Nel 2011 il giro d’affari delle 260 cooperative aderenti a Confcooperative Bologna ha sfiorato i 3,8 miliardi di euro (valore sostanzialmente simile al 2010), mentre i soci hanno superato i 71.000 contro i 60.300 di quattro anni fa.

“Per guardare al futuro con maggiori prospettive – ha ribadito nella sua relazione il presidente di Confcooperative Bologna – il sistema territoriale deve riacquistare spinta attrattiva e competitività in Europa e nel Mondo, basando la propria crescita su un moderno Piano strategico che possa contare sulla partecipazione fattiva di tutte le componenti della società bolognese. Tutto ciò ponendo al centro del confronto temi di grande importanza, come il nodo delle infrastrutture, le liberalizzazioni, la riforma del welfare, i tempi di pagamento della pubblica amministrazione scandalosamente lunghi, la riorganizzazione del Trasporto Pubblico Locale”. Per Marino infine “occorre una visione precisa del percorso: il sistema imprenditoriale deve acquisire maggiore coesione e fiducia, mentre le istituzioni devono assumersi la responsabilità della governance e delle scelte politiche di sviluppo territoriale”.

Oltre a riconfermare Luigi Marino alla presidenza, l’Assemblea dei Delegati svoltasi al Palazzo dei Congressi ha anche eletto i 35 membri del nuovo Consiglio Provinciale, con un considerevole aumento della componente femminile, ed i Revisori dei Conti.

Il Cardinale Carlo Caffarra, intervenendo all’assemblea, ha sottolineato il pericolo rappresentato dall’utilitarismo, ribadendo l’importanza sociale del modello cooperativo che esalta la centralità della persona, il valore del lavoro, il principio della solidarietà, la sussidiarietà e il metodo democratico.

Il Sindaco Virginio Merola, riprendendo le preoccupazioni espresse da Marino, ha ricordato come Bologna abbia tutte le potenzialità per superare questo momento di indubbia difficoltà. La città di Bologna sta reagendo e sta lavorando per il rilancio, avviando una stagione di riforme che consentano di avere un ruolo da protagonisti in Italia e in Europa. I sacrifici dei Bolognesi, ha ricordato il Sindaco, non saranno vani, ma accanto al risanamento ha chiesto che il Governo persegua anche equità e sviluppo.

La Presidente della Provincia Beatrice Draghetti ha rivendicato come anche il sistema delle amministrazioni locali stia facendo la propria parte e non possa essere visto come un elemento non allineato alla politica di risanamento del paese.

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