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Sassuolo, Pd “La Lega Nord, un partito col fiato corto”

Nel fine settimana, a Sassuolo, è andato in scena un ideale “confronto a distanza” tra due big della politica nazionale: da una parte Enrico Letta del Pd con i suoi sette impegni per far fronte alle difficoltà del distretto ceramico e, dall’altra, Umberto Bossi della Lega Nord che si è limitato alle baruffe interne alla ormai ex coalizione di centro-destra. Ecco il commento in proposito del Pd di Sassuolo:

«Ci piace pensare alla città del futuro, o ancora meglio al distretto, come il traguardo di una maratona irta di ostacoli. Una marcia da percorrere con lungimiranza, dosando le risorse a disposizione per non sprecare neanche un grammo di energia per questioni futili, lontane dalle esigenze del nostro territorio. Ci stupisce, quindi, il concetto di politica espresso dalla Lega Nord nell’iniziativa di domenica 26 dicembre: alleanze, attriti e rimbrotti tra le compagini dell’ex governo Berlusconi. Su quella parte dell’amministrazione sassolese “impelagata” in un congresso PDL senza esclusioni di colpi, sono piombate le parole del “Senatùr” che ribadisce di voler rompere qualsiasi alleanza in essere con il PDL stesso. Un altro motivo di distrazione per una Giunta che si è dimostrata in questi due anni, già parecchio assente sui problemi economici della città. Peccato perché pensavamo che l’arrivo di Bossi avesse il preciso scopo di riportare l’attenzione della politica nazionale sulle priorità di un distretto in crisi. Non basta portare un big per conquistare la scena politica e accaparrarsi la fiducia dei cittadini. Servono idee e progetti concreti.

Un’occasione persa, riteniamo, a cui rispondiamo con gli impegni formali presi, sabato 25 febbraio, dal vice-presidente nazionale del Pd Enrico Letta nel corso dell’iniziativa “OLTRE IL DISTRETTO idee per un futuro possibile”. Un convegno, che si è tradotto nel coronamento ideale di un lavoro svolto con attenzione e capacita dal Forum economia del PD del distretto ceramico. Un impegno formale su idee e proposte raccolte tra gli operatori del settore economico. Letta ha elencato sette punti per far ripartire il distretto: costi dell’energia; una riforma fiscale che non penalizzi chi vuole creare lavoro e favorisca al tempo stesso la capitalizzazione delle imprese; il credito, con riforma del patto di stabilità e controllo sui ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione; l’internazionalizzazione; gli investimenti in capitale umano; un’ adeguata politica delle infrastrutture con una definitiva razionalizzazione delle opere; e, infine, lavoro e welfare, con il contratto a tempo indeterminato che deve essere più vantaggioso rispetto a forme di lavoro flessibile. La giusta strategia, noi crediamo, per affrontare la lunga marcia che ci condurrà alla città del futuro.
















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