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Ai domiciliari continua a gestire lo spaccio. Torna in carcere per mano dei carabinieri ad Albinea

Il 2 agosto 2011 i carabinieri di Albinea arrestarono, in flagrante detenzione illecita di oltre sette grammi di cocaina, A.L. che, nell’interrogatorio di garanzia rese piena confessione ottenendo gli arresti domiciliari. A fine Agosto con la medesima accusa, era toccato al fratello Y.L. che aveva scelto come base operativa un vigneto a ridosso della località La Noce ed il 14 settembre successivo toccò allo zio I.Z. arrestato con la medesima accusa, in un attività di spaccio che non e’ mai stata interrotta.Stando alle risultanze investigative dei Carabinieri di Albinea, infatti, A.L. continuava a gestire lo spaccio, nonostante il regime degli arresti domiciliari, tanto da vederlo successivamente al suo arresto curare in prima persona la consegna di cocaina ai clienti. Per questo motivo nel proseguo delle indagini i militari di Albinea hanno refertato l’esito alla Procura della repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, che nella persona del Sostituto D.ssa Isabella Chiesi, concordando con le risultanze investigative dei militari di Albinea, richiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, Dott. Giovanni Ghini, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Il provvedimento è stato eseguito dai militari di Albinea che hanno arrestato il giovane conducendolo in caserma a disposizione della Procura reggiana e hanno quindi posto fine allo spaccio a conduzione familiare esercitato nella fascia pedemontana reggiana.

















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