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Nomisma: la crisi si fa sentire sul mercato degli immobili italiano

La crisi che azzanna, ormai da mesi, l’economia internazionale, si fa sentire, in maniera decisa sul mercato degli immobili italiano. A fine anno, il comparto potrebbe registrare un calo del 6% per la componente residenziale e del 3,6% per quella degli immobili per l’impresa, ossia uffici, negozi e laboratori e capannoni. A stimarlo, nel suo terzo rapporto sul mercato immobiliare 2001, e’ Nomisma.

Secondo l’istituto di ricerca bolognese – che ha condotto il suo consueto studio sui primi 13 mercati nazionali – la flessione delle transazioni ”si inserisce in una tendenza ormai consolidata che ha prodotto un ridimensionamento delle quantita’, per effetto della congiuntura negativa, a partire dal 2007. In termini numerici – viene spiegato nel rapporto – mediamente ogni anno si realizza un volume di transazioni inferiore al 23% per le abitazioni e del 30% per gli immobili d’impresa, rispetto ai livelli di attivita’ del periodo 2005-2007”, vero e proprio biennio d’oro per il comparto capace di un numero di transazioni medio, nel corso degli anni 2000, pari a 722.006 nel solo ambito residenziale.

Cifre ben lontane dalle stime di oggi. A giudizio di Nomisma, infatti, alla fine dell’anno le compravendite residenziali dovrebbero ammontare, complessivamente, a 575.165, il livello piu’ esiguo dal 1997, ”quando il livello di finanziarizzazione del mercato, misurato dalla diffusione dei mutui in rapporto al Pil, era decisamente piu’ contenuto rispetto all’attuale visto che si e’ passati dal 3% al 19,7%”.

Nell’attuale situazione di fragilita’, argomenta il centro-studi felsineo, una logica conseguenza ”e’ rappresentata dall’ulteriore e inevitabile allungamento dei tempi medi di compravendita e di locazione, arrivati ad attestarsi su livelli record in tutti i settori”: al momento, per vendere una abitazione usata occorrono 6,6 mesi e 3,4 mesi per affittarla; 8,8 mesi per vendere un ufficio (6,2 mesi per affittarlo) e 7,9 mesi per vendere un negozio (5,7 per affittarlo). ”Se confrontati con i tempi di vendita rilevati a fine 2007 – viene puntualizzato – l’allungamento e’ di un mese e mezzo per le abitazioni e di 2-2,5 mesi per uffici e negozi”.

Pur in un contesto sostanzialmente frenato non sembrano calare eccessivamente i prezzi di vendita o, quanto meno, non in maniera cosi’ forte da far rimbalzare le transazioni. In media, nelle principali 13 citta’ italiane, la variazione dei prezzi degli immobili residenziali e’ scesa dello 0,7% nel primo semestre del 2001 ed e’ attesa in calo dell’1,6% nel secondo semestre dell’anno. In previsione, sempre per quanto riguarda le abitazioni, la media dei prezzi e’ vista in calo dello 0,8% nel 2012, dello 0,4% nel 2013 e in lieve rialzo dello 0,9% nel 2014.
















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