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‘Lettera all’amato nel giorno del suo matrimonio’, il romanzo della reggiana Elena Marmiroli

E’ la sua prima fatica letteraria pubblicata, quella che da oggi è in tutte le librerie reggiane, con un titolo che d’acchito rimanda ad un sapore intimista – “Lettera all’amato nel giorno del suo matrimonio” (Miraviglia Editore) – per poi rivelare, pagina dopo pagina, la vera identità di giallo dai risvolti noir, nel quale prendono corpo personaggi calati nella contemporaneità e altri che vengono da lontano, addirittura da secoli passati.Nel primo romanzo di Elena Marmiroli, reggiana, classe ’55 e insegnante di lingue in un liceo cittadino, si intrecciano con sorprendente semplicità atmosfere locali e contesti che rimandano al romanticismo tedesco “quello più puro”, ci tiene a sottolineare l’autrice. La Marmiroli che scrive da circa 15 anni cimentandosi in vari generi letterari, fonde in Lettere all’amato la matiére da giallo “di provincia” con l’esperimento del diario letterario apocrifo, strumento che si rivelerà indispensabile per la soluzione del delitto: una scelta che mette in evidenza le capacità di intreccio e di stile dell’autrice che “osa” con scioltezza, pescando tra le sue conoscenze geografiche, letterarie e filologiche i tratti tipici del romanticismo tedesco.

In uno dei giorni più freddi dell’anno il cadavere di una donna viene rinvenuto in aperta campagna. Tragico e sorprendente destino per Cecilia Lampridis, tranquilla bibliotecaria di provincia dall’esistenza irreprensibile. Eppure fin da subito le tracce, macroscopiche, sembrano condurre dritto all’assassino: un giovane intellettuale dallo strano fascino, di cui la matura bibliotecaria si era innamorata nonostante la differenza di età.

Il commissario Lojacono è scettico: troppe le prove che costui avrebbe lasciato dietro di sé; troppe anche per un assassino sprovveduto.

Indagando, si trova invischiato in una trama di donne che, pur ignorandosi o odiandosi a vicenda, sembrano determinate a tenerlo lontano dalla verità.

Gioco di specchi e divertissement letterario, il romanzo si dipana fra le delusioni amorose di una bibliotecaria e la serenità coniugale precariamente ricostituita di un commissario di polizia, fra i due poli ugualmente provvisori della ricerca della felicità e della consapevolezza della solitudine che è in fondo a tutte le cose.

Elena Marmiroli nasce a Reggio Emilia nel 1955. Frequenta il liceo classico cittadino e, dopo la maturità, si trasferisce in Germania (a Muenster, nell’allora Repubblica Federale) dove studia Germanistica, Romanistica e Filosofia. Si laurea con lode e lavora alcuni anni come assistente presso l’Istituto di Filosofia dell’Università di Muenster in Vestfalia. Al suo rientro in Italia insegna tedesco e francese in diversi licei linguistici. Attualmente insegna lingue in un liceo cittadino. Ha pubblicato saggi critici sul Decadentismo francese, André Breton e Louise Labé.Vive a S.Polo d’Enza, suo paese d’origine. E’ divorziata e ha un figlio.

















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