Avranno inizio lunedì 14 novembre 2011, nella Chiesa di San Francesco a Mirandola, le ricerche finalizzate a recuperare i resti mortali di Giovan Francesco II Pico, nipote del filosofo Giovanni, la Fenice degli Ingegni. Le ricerche, interamente finanziate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, con il sotegno e il patrocinio del Comune di Mirandola, sono promosse e curate dal Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici Culturali e Ambientali presieduto da Silvano Vinceti, con il contributo scientifico di vari studiosi e docenti, guidati dal professor Giorgio Gruppioni dell’Università di Bologna.
«Proprio nell’anno in cui celebriamo tre importanti centenari pichiani – commenta l’Assessore alla Promozione della Città e del Territorio, Caterina Dellacasa – il recupero delle spoglie vuole promuovere la conoscenza di un personaggio di grande rilievo che resta ancora poco conosciuto». Particolarmente soddisfatto il Presidente della Fondazione CRM, Edmondo Trionfini, che ha avuto un ruolo propulsivo nell’iniziativa. Il progetto si collega poi alle azioni che intende realizzare il Centro Internazionale di Cultura “Giovanni Pico”, con la pubblicazione delle opere di Giovan Francesco e la prossima stampa di un saggio di Enzo Ghidoni sul suo assassinio. «A questo – aggiunge Caterina Dellacasa – si affiancano le tante iniziative per ricordare le date pichiane del 1311, 1511 e 1711, organizzate dal Comune con il fondamentale contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e la collaborazione di istituzioni culturali e universitarie». Oltre a tre convegni di studi, è prevista un’importante mostra intitolata “Cronaca della nobilissima famiglia Pico” sui 400 anni della Signoria, che sarà inaugurata il 16 dicembre 2011 e resterà aperta fino al 12 aprile 2012.
Da lunedì 14 novembre partiranno dunque le analisi su Giovan Francesco II da parte del gruppo di studiosi che lavora già sulle spoglie di Dante Alighieri, Matteo Maria Boiardo, Poliziano, Caravaggio, Lisa Gherardini del Giocondo (la “Gioconda” di Leonardo), conseguendo importanti risultati storici e scientifici. Dopo aver lavorato anche su Giovanni Pico, il Comitato Nazionale contribuirà ora a valorizzare il nipote, altra interessantissima figura di principe-filosofo dell’Italia rinascimentale (vedi comunicato stampa n. 355).
Le ricerhe saranno effettuate con un sofisticato georadar che dovrà individuare l’esatta collocazione dei resti, da confrontare poi con il Dna della famiglia Pico.
Giovan Francesco Pico, nato nel 1469, fu editore e biografo dello zio Giovanni, prolifico autore di vari testi filosofici di impostazione scettica, savonaroliano convinto. La sua fu una vita molto travagliata. Morì nella notte del 15 ottobre 1533, ucciso a tradimento nella sua camera da sicari inviati dal nipote Galeotto per impadronirsi del potere. Venne così sepolto in fretta e furia nella chiesa di San Francesco unitamente al figlio, anch’egli assassinato.